lunedì 11 luglio 2011

LARGHE INTESE VERSO IL BARATRO

Ormai è fatta: la manovra finanziaria in salsa greca pare che verrà approvata in tempi brevi. Evidentemente siamo con l'acqua alla gola. La prova risiede nel fatto che, mentre i governi si stanno profondendo in dichiarazioni di facciata sulla serietà e sull'efficacia della finanziaria di Tremonti, i grandi speculatori economici stanno scommettendo sul fallimento italiano come dimostra l'andamento della borsa milanese.
Mentre il Governo è eloquentemente taciturno, il prode Presidente Napolitano cerca in modo patetico di farne le veci, invitando le opposizioni ad un periodo di tregua, visto il momento drammatico: in pratica, gli sta chiedendo di abdicare al loro ruolo.
L'opposizione più imetta degli ultimi sessant'anni ha approfittato subito dell'occasione e ha riunito le sue varie anime. Il risultato è che costoro non voteranno a favore (continuano a dichiararlo: forse qualcuno di loro pensava si potesse), ma non faranno nulla per mettere il governo in difficoltà, limitandosi ad esigere che vengano approvati solo dei piccoli correttivi.
Una posizione francamente insostenibile, che, però, dà paradossalmente ragione agli speculatori che scommettono sul nostro fallimento.
Da un lato, infatti, la speculazione attacca l'Italia perché con un governo così indebolito e screditato, il successo è praticamente garantito: l'economia nazionale si sta avvitando su sè stessa, in attesa di precipitare nel gorgo.
Dall'altro, Napolitano fa esattamente l'opposto di ciò che andrebbe fatto: togliere di mezzo il governo, per dare un segnale forte di credibilità internazionale, sostituendolo magari magari un esecutivo tecnico.
Questa non sarebbe certo una soluzione definitiva, ma darebbe comunque un segnale forte, che, almeno nell'immediato, potrebbe tenere a freno l'ondata speculativa (un governo più credibile potrebbe anche dare del filo da torcere), nella speranza poi che altri fattori possano metterci al riparo da un default che, al momento, appare inevitabile, anche se (forse) non nell'immediato.
Io sono pessimista. E voi?

3 commenti:

  1. Io sono molto pessimista... sarà default in Italia ed anche negli Usa...

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  2. Sono nata e vissuta e cresciuta sentendo sempre e solo parlare di crisi, come se la crisi l'avessi fatta io.
    In nome della crisi ho dovuto accontenarmi, fare sacrifici, rinunciare e con me la mia generazione e quelle successive (sono molto pessimista per chi adesso ha dai 20 anni in giù).
    Ci prendono per il sedere con miraggi di soldi guadagnati facilmente come se tutti potessero fare come le banche centrali o le banche commerciali o la banca europea o la banca mondiale ovvero emettere carta creare debito e farci sputare pallini.
    E mentre ci prendono per il sedere ci sommergono di immondizia pubblicitaria creando falsi bisogni e terrorizzandoci con telegiornali eterodiretti.
    Siamo nella merda, è vero.
    Un governo tecnico?
    Oggi ho sentito la Bindi parlare di Mario Monti e un esecutivo composto da persone tutte diverse dalle attuali.
    E quel governo farà quello che non ha fatto questo ovvero dissanguarci con il più il falso merito di aver salvato l'Italia dalla speculazione.
    Dalla padella alla brace, ma almeno si crepa più veloci e sulle macerie, come se fosse una guerra forse potremo ripartire daccapo.
    Oddio come sono pessimista...

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  3. @Daniela.
    Verissimo tutto ciò che dici.
    Il nostro problema è che la maggior parte di noi ha preferito farsi anestetizzare per vent'anni e adesso sta per risvegliarsi.
    Io sono sempre stato contrario ai matrimoni d'interesse e l'Europa come è stata concepita è un matrimonio di interesse (economico, in questo caso): purtroppo, è destinato a funzionare quando le cose vanno bene. Quando vanno male...

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