Spopola sul web il blog "I segreti della casta di Montecitorio", il cui autore sostiene di essere stato testimone diretto, avendovi lavorato per 15 anni prima di essere licenziato.
Ora, una volta uscito da quel centro di potere, il blogger vuole farci sapere quali curiosi e scandalosi retroscena avvengano all'ombra delle istituzioni.
Premetto che le notizie che ha finora svelato sono sì scandalose, ma non così dirompenti. Inoltre paiono un po' datate, oltre che generiche, quasi un sentito dire e non un'esperienza diretta: quando le ho lette, mi è tornato alla mente il libro "la Casta" di Stella e Rizzo. Infatti mi sono messo alla ricerca del libro nei miei scaffali, per verificare quali rivelazioni non fossero già in esso contenute.
Il punto, però, qui è un altro. Da anni ci sono in circolazione testi ed inchieste che svelano questi scandali e pochi hanno mostrato di indignarsi sul serio. Ho la sensazione che pochi le abbiano lette. Ora, queste informazioni girano su un blog e su Facebook e migliaia di persone si incazzano, parlano di rivolta, propongono scioperi e manifestazioni.
Da un lato, è la dimostrazione che la rete serve a far circolare le notizie.
Dall'altro, però, mi dà la sconfortante conferma che sono moltissimi quelli che non leggono libri o che non si informano attivamente, ma aspettano che siano altri a farlo per loro. Naturalmente, ci sono anche quelli che per anni se ne sono fregati perché la cosa non li riguardava direttamente; ora che vengono toccati nel portafoglio...
Purtroppo, l'indignazione da sola non basta a cambiare le cose, occorre anche l'azione.
Tanto meglio se con quel blog tali informazioni giungono ad un maggior numero di persone: è proprio questo lo scopo della rete! Lamentarsi del fatto che ora altre persone ne vengono a conoscenza mi sembra proprio degno del nome che ti sei scelto, si cerca solo di combattere la disinformazione.
RispondiEliminaDi certo se TUTTI leggessimo i libri di Stella, Travaglio, Gomez ecc. aprire un blog del genere non avrebbe senso.
Saluti.
V.
@ anonimo
RispondiEliminaTutto giusto quello che dici, tranne il fatto che mi stia lamentando: non l'ho proprio fatto. Semplicemente, mi limito ad osservare che tanta gente si indigna soltanto ora, mentre prima si limitava a dire che sono tutti uguali. Come mai questo cambiamento improvviso?