Continuano anche oggi le prese di posizione dei nostri politici contro le violenze scoppiate nel corso della manifestazione NO-TAV di ieri.
Proseguono i tentativi di attirare l'attenzione del pubblico solo sugli episodi più violenti, per denigrare le ragioni degli abitanti di un'intera valle contraria ad un progetto costoso, assurdo e che, se tutto va beme, vedrà la luce tra vent'anni.
Iniziano le accuse agli organizzatori della manifestazione di non aver saputo isolare le frange violente: quest'argomentazione non vi ricorda qualcosa?
A me fa tornare in mente il G8 di Genova di dieci anni fa: anche allora furono mosse le stesse accuse. Evidentemente è un disco rotto, frutto di una strategia preordinata.
E' anche una posizione assurda: la sicurezza è un dovere delle forze dell'ordine; se queste sono impegnate a manganellare manifestanti, a sparare lacrimogeni ad altezza d'uomo, a presidiare cantieri, non si può certo pretendere che assolvano anche ai loro compiti istituzionali.
Ormai gli assediati da noi sono coloro che detengono il potere, che cercano di difendere con le unghie e coi denti, ben chiusi nei loro manieri.
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