mercoledì 31 agosto 2011

VIVA L'EUROPA !





"Nell'analizzare i contenuti della manovra italiana, la Commissione europea dedicherà particolare attenzione alle misure strutturali destinate ad agevolare e sostenere la crescita per verificare che esse rispettino i parametri fissati nelle raccomandazioni rivolte dall'Ue all'Italia lo scorso giugno".

Tradotto: cara Italia, cominciamo seriamente ad averne piene le palle del fatto che sembriate testardamente non voler capire che, essendo spropositatamente in debito con noi, o vi decidete finalmente a fare quello che da Giugno vi abbiamo ordinato, oppure ci incazzeremo di brutto. Quindi, bando alle ciance e vedete di darvi da fare per privatizzare i vostri beni e servizi pubblici, altrimenti i dolori che avete provato sino ad oggi non saranno nulla rispetto a quelli che vi faremo provare, se tenterete ancora di prenderci per il culo con le vostre ridicole correzioni. Ricordatevi sempre che il coltello dalla parte del manico ce l'abbiamo noi e sappiatevi quindi regolare di conseguenza.

Che gioia essere membri dell'Unione Europea.
Non trovate?

IL GOVERNO ALLA GABER





Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale.
Per vedere come stanno le bestie feroci
e gridare aiuto aiuto è scappato il leone
e vedere di nascosto l'effetto che fa.

Questo è esattamente ciò che sta facendo il governo dei nostri peracottari.
Due giorni fa si sono riuniti per sette ore di vertice nella reggia del signore di Arcore, per approntare le modifiche al decreto grondasangue di ferragosto, di cui nessuno osava più assumersi la paternità nel momento stesso in cui lo avevano varato.
Immaginate la tempesta di cervelli che ci dev'essere stata in un vertice presieduto da Berlusconi, Bossi (insieme al Trota), Calderoli, Maroni, Alfano, Azzolini, Giorgetti, Moffa e Cota: dall'intelligenza spropositata di questi crani di primissimo ordine sono nate le proposte di modifica a quest'ennesima manovra finanziaria,  già impresentabile così com'era.
Abolizione degli anni di studio e di servizio militare dal calcolo della pensione.
Niente contributo di solidarietà per quei pochi coglioni che guadagnano tanto e lo dichiarano pure.
La notizia viene subito resa pubblica e subito monta l'indignazione popolare.
Oggi scopriamo che almeno la proposta di aumentare subdolamente l'età pensionabile verrà ritirata, dato che la Lega non è riuscita ad inventarsi una balla grande abbastanza per dimostrare che le pensioni con questa modifica non sarebbero state toccate.
Ma, allora, che sta succedendo?
Sono stati tutti contagiati dalla demenza senile di Bossi, che ormai non ricorda più cosa dice da un giorno all'altro?
Possibile, anche se a me sembra che la spiegazione sia più semplice.
Questi ci hanno semplicemente provato, apposta per farci incazzare e per vedere l'effetto che una notizia del genere avrebbe fatto.
Visto che l'esperimento è perfettamente riuscito, dato che l'arrabbiatura è stata tanta, adesso potranno far digerire più facilmente le proposte "alternative" che verranno presentate a breve, tipo un aumento dell'iva, una ulteriore picconata ai diritti del lavoro e, dulcis in fundo, un'ennesima manovra finanziaria.
Per quanto tempo ancora dovremo soffrire, pensando alle cazzate che potrebbero inventarsi?

ORA E SEMPRE : RESISTENZA (?)





I sindacati chiamano i lavoratori alla mobilitazione contro questa manovra iniqua che impoverirà sempre più chi già è povero, che farà pagare il prezzo della crisi ai soliti disgraziati, che renderà sempre più precario e senza diritti chi ancora ha la (s)fortuna di avere un lavoro.
Le cosiddette opposizioni gridano indignate contro questo governo incapace, che per anni ha nascosto la crisi e che adesso cerca di far credere che la situazione sia precipitata così, all'improvviso, da ieri a oggi.
La stampa riporta scandalizzata le conseguenze nefaste che questi provvedimenti avranno sulla vita dei comuni mortali.
Ma tutti costoro dov'erano quando il governo di centro-sinistra (1996-2001) con i suoi statisti Treu e Dini gettavano le basi del disastro che oggi è finalmente apparso chiaro e limpido all'orizzonte?
Mi sembra che allora furono gli stessi sindacati che oggi protestano a firmare quella riforma del lavoro, che in nome della flessibilità anche un imbecille poteva comprendere che avrebbe minato alle fondamenta i diritti conquistati dai lavoratori dopo anni di dure lotte.
O sbaglio?
Ed erano le stesse macchiette del centro-sinistra di oggi, quelle che vararono la riforma delle pensioni con cui si ammazzava il sistema retributivo, per far spazio a quello contributivo, che avrebbe portato ad un risparmio notevole a spese di coloro che sarebbero andati in pensione in futuro, prendendo molto di meno, dato che la loro pensione sarebbe stata calcolata in base ai contributi versati e non più allo stipendio percepito.
Ci voleva un genio per capire che con lavori precari i contributi sarebbero stati irrisori e la pensione, per chi ci sarebbe arrivato senza schiattare prima, avrebbe avuto importi da fame?
E poi: chi ha avuto la bella idea della pensione integrativa? Un bel regalo fatto ai vari fondi di investimento, che tra parentesi sono più o meno tutti con le pezze al culo. Una truffa legalizzata, dato che l'aspettativa di vita di un pensionato non è mai abbastanza lunga per poter riprendere indietro tutti i soldi versati negli anni di lavoro.
Non erano sempre loro?
Sono quindici anni che si riempiono la bocca con i giovani, il patto con i giovani, le politiche per i giovani.
In un paese con uno dei più bassi indici di natalità del mondo, questi parlano dei giovani?
E di quell'esercito di quarantenni precari che non solo non possono comprare casa, ma nemmeno possono affittarsene una perché non hanno il posto fisso e lo stipendio sicuro e quindi nessuno gli presta un centesimo bucato?
Beh, di quelli ne hanno parlato, eccome.
Massì,dai: non ricordate quando li hanno chiamati "mammoni", con tono spregiativo?
O quando D'Alema inveì contro di loro, chiamandoli con disprezzo "maschi adulti e garantiti".
Oggi loro criticano e parlano di difesa dei diritti, di favorire la ripresa, di stimolare i consumi.
Aspettate che vadano in pensione (se mai accadrà) questi mammoni adulti e garantiti e quando sarà chiaro a tutti che non avranno nemmeno i soldi per mangiare grazie alle battaglie che queste opposizioni ridicole di oggi hanno combattuto per difendere i loro diritti, provate a dire "stimolo ai consumi" o "ripresa" sforzandovi di restare seri.

martedì 30 agosto 2011

FINANZIARIA : SICURI CHE I CONTI NON TORNINO ?







Presentate le proposte di modifica al decreto finanziario di due settimane fa, quello per cui il nostro prode Berlusconi "grondava sangue".
Subito insurrezione generale delle opposizioni, dei sindacati, dei comuni, tutti a gridare che i conti così non tornano.
Se però guardiamo questi emendamenti non dal punto di vista dei comuni mortali, ma da quello di un solo uomo che è al governo per farsi i fatti propri infischiandosene del resto, allora possiamo tranquillamente affermare che quei conti tornano, eccome se tornano.
Per prima cosa, infatti, B. non è un lavoratore dipendente e non ha mai fatto il militare. Chiaro che non gliene possa fregare di meno, quindi, se non contando più gli anni di università e di "naja" altre persone dovranno mettere in preventivo qualche anno in più di lavoro, per arrivare finalmente all'agognata pensione, sempre che non schiattino prima. La suggestiva "quota cento" per poter smettere di lavorare, poi, ricorda molto la ruota di "Ok, il prezzo è giusto".
E' poi del tutto evidente che il fantomatico contributo di solidarietà non avrebbe mai potuto entrare in vigore, dato che va bene che B. dovrà pagarlo, anche se con tutti gli sconti del caso, in quanto parlamentare; dato che però lui è anche incidentalmente padrone dell'A.C.Milan e che in quel mondo dorato gli stipendi dei calciatori sono al netto delle tasse, che sono pagate dalla società, mica si può pretendere che paghi tutto lui.
Bankitalia sostiene che se gli emendamenti passassero, la manovra rischierebbe di essere fortemente depressiva: a parte che la depressione arriverebbe comunque anche senza questi ultimi geniali cambiamenti; ma al nostro B. cosa volete che interessi?
Per lui i conti tornano e tanto basta.

IL PERACOTTARO



Berlusconi oggi può cantare giustamente vittoria, assieme agli altri "statisti" della sua maggioranza.
Era quasi stato costretto a mettere le mani in tasca alla luce del sole e questo, per lui, era francamente insopportabile.
Per di più, aveva quasi dovuto dare un dispiacere a quei pochi ricchi che non evadono e questo avrebbe potuto far incazzare non pochi dei suoi elettori.
Non sia mai, deve aver pensato in queste due settimane.
Quindi, dato che è il sovrano ad avere l'ultima parola, si è dato molto da fare in questi giorni per smentire il decreto che lui stesso aveva presentato in una memorabile conferenza stampa ferragostana, "grondante sangue".
Adesso l'opera è compiuta e lui può giustamente affermare di essere riuscito ancora una volta a non toccare i portafogli degli Italiani.
Infatti, come sempre, non li tocca, ma, come i migliori borseggiatori, li sfila direttamente non facendosi scoprire.
Come ci riesce?
Per prima cosa toglie il contributo di solidarietà ai redditi più alti, compreso il suo, ovviamente.
Cacchio, per una volta che chi guadagna tanto pagava qualcosina di più!
In più, toglie gli anni di università e del servizio militare dal conto degli anni lavorativi, mantanendo però il calcolo degli stessi per i contributi.
In pratica, aumenta dall'oggi al domani di un anno la permanenza degli uomini al lavoro, per di più in un periodo in cui di lavoro non ce n'è in giro: bella trovata, non è vero?
Se invece hai studiato, riscattare gli anni di università costerà sempre uno sproposito e il gioco non varrà la candela, dato che in questo periodo di crisi in cui i soldi sono pochi per i comuni mortali, nessuno sarà più in grado di pagare somme così elevate. Quindi, quegli anni di contributi prevedibilmente andranno persi.
Quando si dice incentivare gli studi...
Un altro miracolo italiano.
P.S. Adesso, aspettiamo la reazione dei mercati a cotanta genialità: secondo me saranno stupidi e non capiranno questa intelligenza superiore.

TG : INFORMAZIONE "ALTERNATIVA"



In queste tre settimane di vacanza in cui Internet non esisteva, sono stato costretto ad informarmi in modo "alternativo": dopo anni, ho ripreso ad ascoltare i telegiornali.
Ovviamente la scelta dei canali era limitata e quindi mi sono fatto un'abboffata dei tg della Rai.
Mi preoccupava la crisi economica?
Povero ingenuo.
La crisi c'è, la manovra (l'ennesima) sarà veramente lacrime e sangue, ma la maggioranza sta lavorando indefessa per cambiarla, aumentando l'età pensionabile, salvando i piccoli comuni... insomma: loro stanno lavorando, non devo preoccuparmi troppo.
Ho scoperto che d'estate devo aver paura di camminare per strada, perché è pieno di automobilisti ubriachi che potrebbero investirmi.
Devo aprire gli occhi quando sono in barca, poiché c'è sempre un natante con al timone un tossico che potrebbe speronarmi.
Ma soprattutto, ho scoperto chi l'avrebbe mai detto, che d'estate fa molto caldo, per cui è meglio se evito di andare in giro alle due del pomeriggio indossando la giacca a vento, altrimenti potrei anche sentirmi male.
Al confronto, la crisi è una barzelletta.
Spero che passeranno molti anni ancora, prima che sia costretto ad ascoltare nuovamente un tg.

domenica 7 agosto 2011

BUONE VACANZE



Il gufo esce dalla sua tana ed emigra per qualche settimana.
Non sapendo se nella tana che si è preparato nel paese di Altrove troverà qualche tipo di connessione, non può dire se sarà in grado di postare dei commenti in questo lasso di tempo.

sabato 6 agosto 2011

CI TENGONO PER LE PALLE !!!



In Parlamento, Berlusconi aveva affermato di non essere minimamente preoccupato per il tonfo della Borsa, nè per lo spread che aveva toccato tetti record.
Ieri, all'improvviso, convoca una conferenza stampa alle sette di sera e poi la rimanda di mezz'ora.
In questa conferenza praticamente smentisce platealmente sè stesso e annuncia che le misure economiche approntate un mese fa verranno anticipate di un anno, che entro il 2013 verrà inserita nella Costituzione la norma per il pareggio di bilancio (evento storico, lo ha definito) e che verrà dato l'avvio ad una riscrittura dell'articolo 41 della carta fondamentale all'insegna del "tutto ciò che non è vietato espressamente dalla legge, sarà consentito".
Lasciamo stare l'ultimo punto che, oltre ad essere una boiata pazzesca che favorirà i soliti profittatori e sfruttatori del lavoro altrui, è la meno originale, dato che ci aveva fatto un pensierino già in passato e che ormai è chiaro che ci stiamo avvicinando sempre più alla deregolarizzazione completa del mercato del lavoro.
La domanda è: cosa è successo di così eclatante tra ieri sera e oggi da aver causato questa improvvisa marcia indietro?
Se ieri, infatti, ostentava una sicumera assolutamente fuori luogo, oggi ostentava una preoccupazione altrettanto incredibile, visto l'atteggiamento precedente.
La spiegazione, secondo me, è che ieri abbiamo visto l'impresentabile presidente del consiglio di una nazione che si crede sovrana, mentre oggi abbiamo visto all'opera un semplice esecutore di ordini impartitigli da chi veramente detiene il potere: le autorità sovrannazionali che, fatti due calcoli, devono avergli intimato di agire in questo modo assolutamente inusuale per lui.
Quello del "tutto va ben, madama la marchesa", della povertà percepita ma non reale, dell'economia indebitata ma solida, quello, insomma, che quando le cose vanno male non ci mette mai la faccia, si presenta di punto in bianco e, senza ammetterlo chiaramente (e come avrebbe potuto?), dice a denti stretti che in realtà tutto va male, anche se nessun governante ha colpa della situazione (ovvio, dato che non è mai colpa sua).
Se le cose stanno davvero così, allora forse sarebbe meglio fallire subito, anzichè perdere tempo inutilmente a cercare di tenere a galla con un salvagente un transatlantico, non vi pare?

venerdì 5 agosto 2011

I SOLITI VECCHI COMUNISTI !

Costituzione Italiana, articolo 41:
" L'iniziativa privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".

Questo è l'articolo che stasera in conferenza stampa Berlusconi e Tremonti hanno affermato di voler modificare. Che cosa c'è che non va, secondo loro, in un articolo che parla di lavoro, digntà sociale e umana?
Semplice: si parla troppo di libertà, di utilità sociale e di controllo statale contro eventuali abusi.
Concetti troppo comunisti per le loro orecchie neoliberiste.
Voi lo modifichereste?
Io, invece, chiederei che venisse finalmente applicato!

PERCHE' CI TENGONO IN VITA



Ormai è inutile che ce la stiamo ancora a raccontare: la nostra economia è fallita e dobbiamo prendere atto che entrare nell'Euro è stata una delle decisioni più negative della nostra storia.
Lo scenaro futuro non potrebbe essere peggiore di così, perché se da un lato è vero che il fallimento è stato raggiunto, dall'altro ci sono poteri che non hanno alcun interesse a lasciarci morire economicamente, perché la nostra dipartita per loro comporterebbe un enorme svantaggio: detenendo buona parte del nostro debito, non sarebbero più in grado di guadagnarci, ma si vedrebbero costretti a registrare enormi perdite.
E' solo per questo motivo ad esempio che l'Europa si affanna a negare l'evidenza, continuando a dire che le nostre manovre finanziarie sono ciò di cui c'è bisogno e che non è previsto un piano di aiuti per noi, come quello predisposto per la Grecia: è un po' come se l'Europa stesse utilizzando contro di noi la nostra obbrobriosa legge sul fine vita, obbligandoci ad idratazione ed alimentazione forzate, non allo scopo di salvare un paese membro (di quello non gli è mai fregato nulla), ma con il preciso fine di continuare a pompare dalle nostre disastrate casse i soldi che ci avevano prestato. Naturalmente questa operazione non può essere indolore per coloro che ne sono vittime, cioè i cittadini.
Andando avanti di questo passo, non passerà molto tempo prima che anche a noi vengano imposti quei tagli strutturali che disintegreranno quel poco di stato sociale che ancora eravamo riusciti a mantenere: la riforma delle pensioni, di cui ogni tanto si sente qualche timido accenno, è già stata programmata nelle stanze del potere sovrannazionale da molto tempo e sarà qualcosa di inimmaginalmente peggiore di ciò cui abbiamo assistito sino ad ora.
Noi, come popolo, gli abbiamo rovinato (o meglio: rallentato) i piani con gli ultimi referendum. Abbiamo detto no alla privatizzazione dei servizi idrici e privatizzare i servizi in economia è una delle prima ristrutturazioni strutturali che vengono fatte.
In più, abbiamo detto no al nucleare, cioè, in pratica, abbiamo detto a quelle elites francesi che detengono il 30% del nostro debito pubblico che non glielo avremmo rifuso tramite l'importazione della loro tecnologia atomica.
Chiaro che adesso si incazzino e ce la stiano facendo pagare, tenendoci in vita tra atroci sofferenze.
Non è più sadico uccidere lentamente dopo aver inflitto innumerevoli tormenti?

giovedì 4 agosto 2011

LORO FIRMANO, NOI SCHIATTIAMO



Governo, Confindustria e sindacati hanno deciso di firmare un nuovo patto per tentare di porre un argine allo tsunami che sta per abbattersi sull'Italia.
Ovviamente, nessuna delle decisioni che sono e saranno prese avrà il benchè minimo risultato, dato che ormai la situazione pare aver superato di molto il punto di non ritorno. L'unico effetto che riusciranno ad ottenere sarà quello di sfiancare le forze del paese fino a distruggerle, forse posticipando di pochissimo il momento in cui i nodi arriveranno definitivamente al pettine.
La cosa veramente singolare di questo nuovo patto sono i contraenti: governo e Confindustria da decenni agiscono come carnefici su mandato di potentati economici e politici, tipo Commissione europea e lobbies finanziarie, con il chiaro e spesso dichiarato intento di ridurre all'impotenza e alla disperazione il popolo, al solo fine di mantenere ed accrecere il loro potere e la loro influenza su scala planetaria. Chiaramente, per accrescere le loro "ricchezze" hanno bisogno di creare sacche di povertà sempre più estese. In questo momento quindi a questi potentati fa molto comodo che si parli così tanto della "casta", che rappresenta lo specchietto per allodole ideale, per far si che l'opinione pubblica rivolga le proprie attenzioni e sprechi le proprie energie contro un obbiettivo secondario, perdendo di vista ciò che invece andrebbe davvero combattuto.
Fin qui, comunque, niente di strano.
Invece è singolare, dicevo, il comportamento della varie sigle sindacali, che dopo avere per anni subito i comportamenti criminali e criminosi degli altri due attori, nel momento stesso in cui si rende evidente oltre ogni dubbio il fallimento del sistema, accettano, loro vittime consapevoli, di stringere un patto suicida che comporterà la loro sconfitta definitiva.
Sono anni che i sindacati proseguono a testa bassa sulla strada della concertazione, cioè quella politica che ha permesso di eliminare dei diritti fondamentali, in cambio di quattro soldi di risarcimento: in pratica un ignobile baratto in nome di una produttività che non solo non è mai esistita, ma che adesso sta mostrando il suo vero volto, cioè lo sfruttamento schiavistico.
Da questo punto di vista adesso possiamo dire che finalmente il sistema è collassato.
Purtroppo, visto le geniali mosse di oggi, finiremo per collassare anche noi.

mercoledì 3 agosto 2011

A BORSA CHIUSA



Berlusconi ha parlato alla camera dei deputati. L'ha fatto volutamente dopo la chiusura della Borsa. Perché? Evidentemente, pensava che da domani non avrebbe mai più riaperto, se no non si capirebbe il motivo di una scelta assolutamente inutile.
Un bel discorso fumoso in cui non ha detto assolutamente nulla per scoraggiare gli speculatori che da domani potranno tranquillamente tornare ad addentare la preda italiana, dopo che oggi avevano leggermente allentato la morsa.
Del resto, solo gli ingenui e la gran parte degli opinionisti ufficiali potevano pensare che il premier si sarebbe preoccupato della crisi: se aveste i soldi che ha lui, vi fregherebbe qualcosa?
A lui interessa solo stare dov'è per risolvere i suoi problemi: infatti ha affermato che le sue aziende sono quotate in borsa, quindi anche lui è in trincea. Ma non aveva detto più e più volte che lui ormai non si occupa dei suoi affari? Boh.
Chi si aspettava qualcosa dalle opposizioni è ancora una volta rimasto deluso. Bersani ha detto che il Pd è disposto a fare un passo avanti, ma solo se Berlusconi ne facesse uno indietro. Quindi rimarranno come al solito immobili e forse c'è da augurarselo, visto che in caso contrario sarebbero disposti a collaborare con il Pdl e la Lega, rendendosi complici di ladri e inquisiti.
Casini, invece, ha avuto la geniale idea di chiedere che la mostruosa manovra finanziaria approvata poco tempo fa venga anticipata a quest'anno, probabilmente per finire di radere al suolo ciò che ancora non è crollato.
Con questa massiccia linea Maginot che ci ritroviamo, da oggi potremo stare tranquilli, finalmente: l'Armageddon è arrivato!

FUMO O ARROSTO ?

Sono 11 i punti su cui il gruppo del Partito Democratico ha impegnato la presidenza e il collegio dei questori della Camera, con un ordine del giorno al bilancio interno, a intervenire "per proseguire in un lavoro di razionalizzazione e riduzione delle spese".

Gli impegni, spiega una nota, "seguono alcune considerazioni in cui si ribadisce la convinzione che per ricreare un rapporto di fiducia fra Parlamento e cittadini servono alcune fondamentali riforme: dalla riduzione del numero dei parlamentari a una nuova legge elettorale; dall'incompatibilità fra ogni livello di carica elettiva, all'introduzione di regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento".

Questi i punti su cui si chiede di intervenire:
1 - allineamento agli standard europei del trattamento economico e dei servizi per i parlamentari.
2 - superamento dall'inizio della prossima legislatura del vitalizio con l'introduzione di un sistema contributivo.
3 - introduzione di un contributo di solidarietà dai vitalizi in corso in proporzione agli importi.
4 - trattenuta per i deputati per le assenze ai lavori di commissione.
5 - modifica dell'attuale rimborso per il rapporto con gli elettori, con una quota forfettaria e una corrisposta dopo la presentazione di giustificativi.
6 - riduzione degli spazi per gli uffici dei deputati.
7 - introduzione di un tetto massimo per i biglietti aerei.
8 - adeguamento ai prezzi di mercato dei servizi di ristorazione, barberia ecc. O soppressione di tali servizi.
9 - drastica riduzione della produzione di documenti cartacei.
10 - blocco delle assunzioni, congelamento degli aumenti per il personale Camera, limitazione delle consulenze e dei servizi esterni.
11 - pubblicazione sul sito internet Camera delle risorse messe a disposizione dei deputati nel bilancio della Camera.

IO E FANTOZZI



 Uno dei ricordi della mia infanzia anni '70 è quello delle letture di gruppo che i miei genitori organizzavano con i loro amici nelle serate di vacanza. E' stato durante queste serate che, all'epoca ancora analfabeta per cause anagrafiche, ho scoperto l'esistenza di Fantozzi e delle incredibili peripezie della sua tragicomica e amara vita di impiegato in una immaginaria megaditta.
Ovviamente non capivo tutto, ma lo trovavo egualmente molto divertente: certe volte, ascoltando alcuni racconti, ho seriamente rischiato di farmela letteralmente addosso dalle risate.
Se quelle letture venivano fatte in albergo, capitava sovente che altre persone mai viste prima si unissero alla compagnia, condividendo tra tutti quei momenti di rilassante e contagiosa allegria.
Più il pubblico era numeroso e più mi pareva di notare come una piccola parte di questi gruppetti, pur ridendo e divertendosi, non sembrava essere più che tanto contagiata dall'ilarità. Pareva che certe volte ridessero più per cortesia che per sincera allegria. La cosa mi incuriosiva molto e quando mi fu spiegato che non tutti si sganasciavano come me ma che alcuni, pur trovando i racconti divertenti non ne coglievano appieno la comicità perché nei loro uffici vivevano situazioni vagamente simili, pensai che mi stessero prendendo in giro.
Come potevo credere che quei racconti avessero qualche attinenza con la realtà?
Ancora oggi mi diverto tantissimo a leggere quelle incredibili storie, ma sempre più spesso mi domando se Fantozzi non sia un destino possibile, piuttosto che il parto di una fertile fantasia.