venerdì 29 aprile 2011

CHE POTEVO FARE ?

Un bar latteria in una strada di periferia.
I tavolini all'aperto quasi tutti vuoti, tranne uno.
Quattro signori sulla sessantina sono seduti e parlano davanti ad un bianchino.
Il tono delle voci è alto, abbastanza da farmi capire che stanno parlando di politica.
Sulle prime non faccio molto caso a quello che dicono, poi sento: "Quella cogliona della Bocassini non sa più come venire fuori dal processo Ruby !".
Sulle prime, penso di non aver capito bene. Perché mai, del resto, un pubblico ministero dovrebbe trovare una scappatoia da un processo? Di solito sono gli imputati che cercano di cavarsi dai guai, quindi ho capito male, è evidente.
Osservo quello che sta parlando: mezza età, aria strafottente, erre arrotata da "cumenda" milanese, così come gli atteggiamenti. Glielo leggi in faccia che vota Berlusconi.
Il tizio continua il discorso dicendo che la Bocassini è una disonesta e che Berlusconi "glielo metterà in culo anche stavolta", presumo ai giudici. Lo dice con convinzione e con un livore che mi sorprende parecchio. Sembra quasi che il processo Ruby veda lui come imputato principale. Il tono sembra quello di una discussione calcistica da bar.
Per un attimo mi sale il sangue alla testa e mi viene volta di intromettermi e di contestare le puttanate che ho appena sentito.
Poi rinuncio e me ne vado.
Un dubbio però mi viene: è giusto non reagire mai alle cazzate?

venerdì 15 aprile 2011

PERCHE' PARLA ?

Napolitano, ieri, ci ha tenuto a far sapere che valuterà molto attentamente la nuova legge ad personam sulla prescrizione breve, soprattutto per quanto riguarda l'impatto che avrà su tutti i processi in corso, quando saremo vicini alla sua approvazione definitiva.
Praticamente, ha voluto comunicare all'unico cittadino italiano a cui sta a cuore questa legge che, se per effetto di questa ennesima porcata si prescriveranno un numero troppo elevato di processi, lui potrebbe anche non firmarla, ma avrà la cortesia di farglielo sapere prima che i suoi servi l'approvino in Parlamento, per non fargli fare brutta figura, rimandandogliela indietro.
Domanda: se la nuova legge non potesse essere applicata in nessun processo tranne che in quello che vede imputato Berlusconi per avere corrotto l'avvocato Mills, affinché testimoniasse il falso in tribunale, Napolitano firmerebbe? Parrebbe di si, altrimenti non si capirebbe per quale motivo il Presidente della Repubblica si senta in dovere di dare quello che, più che un monito, appare un suggerimento.
Domanda: quale dovere istituzionale spinge Napolitano a suggerire di fare molta attenzione a come si scrive questa legge, perché se fatta male lui non firma? Sembra quasi che stia fornendo una consulenza al Parlamento, affinché venga fatta una legge "ad personam" e non "ad personas".
Dato che nella Costituzione non si dice che il Presidente della Repubblica debba dare giudizi o consigli sulle leggi che sono in via di approvazione, ma solo valutarle una volta che siano state approvate definitivamente e, se non in linea con la Costituzione di cui lui è garante, respingerle, perché parla?