ROMA - L'Agcom ha approvato con sette voti a favore un astenuto e un voto contrario lo schema di regolamento sul diritto d'autore che nell'attesa dei giorni scorsi aveva scatenato la protesta della rete, e che viene posto ora ad una consultazione pubblica di 60 giorni. Lo schema prevede che per la rimozione dei contenuti coperti da copyright, "la procedura dinanzi all'Autorità è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti". La procedura, inoltre "non prevede alcuna misura di inibizione dell'accesso ai siti internet".
CALABRO', ELIMINATE AMBIGUITA' E CRITICITA' - "Abbiamo messo a punto un testo attentamente riconsiderato, dal quale sono state eliminate ambiguità e possibili criticità, fugando così qualsiasi dubbio sulla proporzionalità e sui limiti dei provvedimenti dell'Autorità e sul rapporto tra l'intervento amministrativo e i preminenti poteri dell'Autorità giudiziaria". Questo il commento del presidente dell'Agcom Corrado Calabrò, dopo l'approvazione da parte dell'Autorità dello schema di delibera sul diritto d'autore.
"L'articolato verrà ora sottoposto a una nuova consultazione pubblica che prevede un ampio termine per far pervenire osservazioni e suggerimenti - ha aggiunto il presidente dell'Agcom Corrado Calabrò dopo l'approvazione da dello schema di delibera sul diritto d'autore -. E' nostra intenzione stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro. In questo spirito ho anche dato la mia disponibilità a un'audizione presso le competenti Commissioni parlamentari sullo schema di regolamento qualora il Parlamento lo ritenga opportuno".
(Tratto da http://www.ansa.it/)
Con questa delibera dell'AGCOM, si ammazza definitivamente lo stato di diritto in questo nostro povero paese. Ancora una volta il Parlamento è stato ignobilmente scavalcato, sostituito da un'autorità di garanzia di nomina politica, che pretende di stabilire regole autoritarie a tutti i cittadini.
Dato che Internet è una risorsa enorme e impossibile da controllare, l'AGCOM tenta di sostituirsi al potere legislativo, imponendo a tutti i cittadini una evidente limitazione del diritto alla conoscenza.
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