Già solo il fatto che una manovra finanziaria pesante come la nostra venga decisa oggi, ma inizierà a produrre i suoi effetti fra due anni, dovrebbe indurre la gente a porsi qualche domanda: è sempre più evidente- e le vicende borsistiche di oggi lo testimoniano- che questa manovra (giusta o sbagliata che sia, non importa) dovrebbe produrre effetti immediati e non futuri. Il fatto che venga posticipata è solo un espediente (patetico, tra l'altro) che i nostri politici adottano per non doversi assumere la responsabilità per gli errori commessi dal '94 ad oggi.
In altre parole, la nostra classe dirigente ha deciso scientemente di continuare a vendere fumo all'opinione pubblica per impedire una rivolta violenta in stile greco, nella speranza, infondata, che la situazione migliorasse per non meglio precisati fattori esogeni, che avrebbero consentito di continuare a mungere la vacca fino all'ultima goccia: il problema, purtroppo per noi, è che il latte non è illimitato e ormai è praticamente finito.
Per rendersene conto, basta mettere a confronto la nostra politica economica con le decisioni suicide che il governo greco sta attuando, nella speranza di evitare un default non più procrastinabile.
A questo proposito, ecco alcuni elementi estratti dall'articolo di Federico Simoncelli pubblicato sul Fatto del 29 Giugno.
Entità della manovra: Ventotto miliardi e altri più di 50 che dovranno arrivare dalle privatizzazioni, il tutto su base quinquennale. Non è simile alla nostra?
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- Arriva un ulteriore taglio degli stipendi pubblici, questa volta soprattutto di quelli dei funzionari di grado più elevato che guadagnano fino a 18 mensilità. Brunetta ieri parlava di tagli agli stipendi, anche se lui, democraticamente, intende tagliare tutti gli stipendi, non solo quelli più elevati.
- Per snellire il sovradimensionato settore statale greco è poi previsto un accorpamento degli enti, cioè una ulteriore riduzione del numero dei dipendenti. Per farlo, serviranno delle modifiche costituzionali, che renderanno possibile per il Governo licenziare con ammortizzatori sociali i lavoratori in esubero. La Gelmini con la scuola si è mossa per tempo. L'accorpamento con modifica costituzionale degli enti pubblici mi ricorda molto la proposta del PD per abolire le province. Che il fine sia lo stesso?.
- L’obiettivo è quello di attuare 150mila tagli entro il 2015, il 20 per cento della forza lavoro statale. Beati loro, da noi i dipendenti pubblici sono 3 MILIONI e 500 MILA: pensate al 20 per cento di loro disoccupati.
- La soglia di esenzione fiscale per i greci poi scende da 12mila a 8mila euro. Noi partiamo avvantaggiati.
- Cresceranno le tasse sul gasolio da riscaldamento e le accise sulla produzione di benzina. A noi raccontano che è per colpa dell'arrivo di migliaia di profughi, che però in Grecia non arrivano. Saranno mica balle tipo il complotto giudaico-massonico tanto caro ai nazisti?
- Nel 2011 verranno messi in vendita i pacchetti azionari che il governo detiene in aziende come Dei, la società elettrica statale, nella compagnia delle lotterie e in quella delle corse dei cavalli, nel porto del Pireo, nelle società che gestiscono l’acqua e le fognature ad Atene e Salonicco, nelle ferrovie statali. Da noi hanno tentato di privatizzare la gestione dell'acqua e stanno liberalizzando il trasporto ferroviario.
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