Suicida Mario Cal, numero due di don Verzè alla guida dell'ospedale San Raffaele di Milano. Il suo legale ha dichiarato che "era preoccupato perché non c'erano più i soldi per pagare i fornitori".
Settimana scorsa, Cal era stato sentito dai magistrati della procura in qualità di testimone sul buco nero nei bilanci dell'ospedale preferito da Berlusconi: il premier, all'epoca palazzinaro rampante, era addirittura riuscito a far spostare le rotte degli aerei diretti a Linate, per impedire che il loro sorvolo disturbasse i futuri degenti della struttura allora in fase di realizzazione (e per fare in modo che le sue case di Milano2 aumentassero di valore, con un ospedale vicino)
In seguito il premier avrebbe avviato una serie di compatercipazioni finanziarie con don Verzè.
Il suicidio di Cal getta sinistre ombre sulla reale entità del buco nelle casse della società che gestisce il nosocomio, che in questi anni ha ricevuto generosi finanziamenti dalle banche.
Adesso staremo a vedere come si procederà al risanamento economico: intervento pubblico per salvare la struttura privata, oppure intervento del Vaticano?
Pagheremo noi o pagheranno loro?
Domanda retorica.
RispondiEliminaMa il nervoso imperversa.