venerdì 22 luglio 2011

POCHE MELE MARCE ?



Ieri sera eravamo a tavola ascoltando la radio che riferiva delle nuove prodezze di Prosperini, il quale, dopo essere stato arrestato praticamente in diretta Tv ed aver successivamente patteggiato una pena per tangenti, è tornato alla ribalta per essere stato riarrestato per un'altra storia di tangenti.
Mentre stavo ascoltando e ripensavo alle risate che mi ero fatto per la comica del primo arresto, ho sentito fare una riflessione ad alta voce: “ma che bisogno ha Prosperini di prendersi 10 mila Euro? Mica è uno spiantato senza una lira!”.
L'osservazione mi ha fatto molto riflettere. In effetti non ho mai pensato a lui come ad una persona indigente, quindi è giusto domandarsi perché prenda tangenti.
Di lui poi, serbo ancora con affetto il dolce ricordo di quando, all'epoca esponente della prima Lega Nord (quella dei primissimi anni '90 che puntava l'indice contro i “terroni”), era venuto a parlare nel cortile del mio liceo e si era preso un bella secchiata d'acqua fresca, lanciatagli dall'ultimo piano: era la fine dell'anno scolastico e si rinfrescò dall'afa.
Lui aveva incassato la bravata con molta sportività, tutti gli altri erano scoppiati a ridere.
Ma non divaghiamo.
Allora, perché lo fa?
O si tratta di una persona che è spinta ad agire da un bisogno direi patologico di raccogliere denaro, oppure lo fa perché parte di un sistema che negli anni post Tangentopoli è riuscito ad inabissarsi, ma che non è stato debellato: al limite, ha cambiato solo un po' forma.
Se però ci (ri)troviamo di fronte ad un sistema del genere, allora il problema non è come stanno cercando di farlo apparire: non ci troviamo più di fronte a poche mele marce, bensì ad un cesto che contiene poche mele sane.

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