Un'intera comunità di cittadini da anni si dichiara contraria al progetto della TAV in Val di Susa. I governi per anni fingono di ascoltarli, dicendo però che, comunque vadano le cose, la TAV si farà: un bell'esempio di democrazia.
Passano gli anni: la TAV si dimostra, dati alla mano, eccessivamente costosa e sempre più inutile. Il governo ascolta, dicendo però che, comunque vadano le cose, la TAV si farà: un bell'esempio di intelligenza.
"Basterebbe rimodernare e potenziare la ferrovia che già c'è e che è sottoutilizzata", propongono i contrari al faraonico progetto.
"Qualunque cosa accada, la TAV si farà", si sentono rispondere.
Visti i risultati di questo dialogo costruttivo, i movimenti NO-TAV presidiano ad oltranza i siti dove dovrebbero essere aperti i cantieri.
Il governo qualche giorno fa, per non perdere i finanziamenti europei, decide che i tempi sono maturi per iniziare i lavori e manda polizia e carabinieri in tenuta anti-sommossa per liberare le aree: i manifestanti tentano di resistere ma vengono sbaragliati, manganellati ed inseguiti su per le montagne.
La comunità decide di manifestare oggi per protestare contro uno stato che non li ascolta e che tratta così alcuni dei suoi membri.
All'interno della comunità ci sono varie posizioni: quelli che vogliono protestare pacificamente, chi vuole tentare di rioccupare le posizioni perdute, chi è talmente incazzato che ha voglia di menare le mani e fare casino.
La manifestazione è pacifica, ma alcune centinaia di partecipanti decidono di non seguire il percorso autorizzato e di attaccare la zona del cantiere, presidiato per l'occasione come una base militare. Risultato: botte da orbi e feriti.
Subito il mondo politico tutto si è affrettato a solidarizzare con le forze dell'ordine, condannando le frange violente del movimento come le uniche responsabili di quanto sta accadendo in Val di Susa e dichiarandosi sempre disponibili al dialogo, purché civile e costruttivo.
DI CHE COSA STANNO PARLANDO ?
Sono anni che la Val di Susa dice che non vuole i cantieri.
Sono anni che propongono progetti alternativi di potenziamento della ferrovia già esistente.
Sono anni che la politica tutta fa finta di niente.
Adesso il governo ha deciso di militarizzare la zona e i politici si lamentano se i suoi abitanti si incazzano e decidono di reagire anche in modo violento?
I PRIMI (E UNICI) RESPONSABILI DI QUESTA SITUAZIONE SONO I NOSTRI POLITICI, SEMPRE PIU' SCHIAVI DEI GRANDI POTENTATI ECONOMICI E SEMPRE MENO AL SERVIZIO DEI CITTADINI!!!
ESSERE AL SERVIZIO DEI CITTADINI, SIGNIFICA SERVIRE LO STATO!!!
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