giovedì 14 luglio 2011

DOV ' E' FINITO BERLUSCONI ?




Da giorni il Caimano pare essere scomparso dagli schermi radar della Terra.
In questo periodo ha lasciato la guida della politica e della finanza e se ne è rimasto silente, quasi fosse uno di quei megadirettori astratti di fantozziana memoria, uno di quelli che "si mormora non esista neppure".
Magari così fosse.
In questi giorni i cosiddetti esperti di informazione danno credito alla tesi secondo cui Berlusconi è rinchiuso a Villa Certosa incazzato nero per la condanna civile del Lodo Mondadori.
Sicuramente è adirato, ma altrettanto sicuramente non è quello il motivo della sua scomparsa.
A parte che se veramente è in Sardegna, ci sta dando dentro col bunga-bunga come non mai.
La verità è che quando le cose si sono messe male per lui, lui è sempre sparito.
Lo faceva già ai tempi in cui era "solo" un tycoon televisivo e il presidente del Milan, ogniqualvolta qualcuno della tifoseria organizzata rossonera ammazzava un ultras di una squadra avversaria: lui all'inizio diceva che doveva essere un pazzo isolato estraneo al gruppo, poi che era una mela marcia, infine, di fronte all'evidenza dei fatti (l'ultras in questione era sempre appartenente a gruppi organizzati vicini alla società), scompariva lasciando al prode Galliani la gestione del lutto.
Le cose da allora non sono cambiate. Lui è l'uomo di successo, il genio della finanza, quello che crea lavoro con le sue aziende. E' quello della povertà e della disoccupazione percepite, quello delle feste, dell'ottimismo. E' quello che la crisi non c'è, basta non parlarne e non arriva.
Figurarsi se uno così, che spara balle sempre più grosse, può rimanere al suo posto come nulla fosse, quando il fumo che vende si dirada, lasciando vedere la realtà: è chiaro che deve sparire lasciando che altri ci mettano la faccia, perché la sua per nessun motivo deve essere accostata a episodi negativi.
Altra coincidenza che può contribuire a spiegare quanto detto sin qui. Appena uscita la sentenza Mondadori, il nostro ha mandato avanti le sue truppe cammellate per far sapere che non un Euro era dovuto, più il solito disco rotto della sentenza politica e bla bla: lui zitto, perché lui non può perdere.
Martedì, all'improvviso, Ghedini ha dichiarato che Fininvest avrebbe pagato i 560 milioni alla Cir di De Benedetti, ribaltando completamente l'atteggiamento tenuto sino ad allora.
E' da notare la successione temporale: appena l'attacco ai mercati frena, con maggioranza e opposizione che si accordano scandalosamente, complice Napolitano, sulla manovra, Berlusconi fa sapere a tutti che anche lui fa sacrifici.

2 commenti:

  1. Quando il gioco di fa duro, i duri cominciano a giocare...se neppure questo atteggiamento da "IL PIU' GRANDE STATISTA ITALIANO" degli ultimi 150 convince gli irriducibili idioti (non quelli che ci mangiano, gli altri) posso solo darti ragione sulla visione pessimistica.
    La faccia non la mette mai quando deve perdere.
    Lui vuole solo vincere e per farlo si è pure dipindo un mondo alternativo fatto di gnocca e cieli azzurri.
    Per forza lo invidiano.

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  2. ...infine...lui sta per finire la sua corsa pubblica, ma come dici tu i BERLUSCONES sono molti e dappertutto e quelli non finiscono TUTTI TUTTI dietro di lui.
    Qualcuno si altri no.

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