"Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."
sabato 3 settembre 2011
POLITICA PATOLOGICA
Penso sempre più spesso che questo governo sia formato da persone che stanno cercando, in un modo o nell'altro, di usare la loro posizione di ministro e sottosegretario, anche per cercare di curare le frustrazioni o le patologie di cui soffrono o hanno sofferto in passato.
Di Berlusconi è quasi inutile parlare.
Essendo un narcisista patologico con enormi complessi di inferiorità, non riesce ad accettare la sua età con relativa pace dei sensi. Lifting e mignotte, pardon escort, rappresentano la sua terapia. Il problema è che man mano che la sua patologia si aggravava, diminuiva anche l'età delle sue "conquiste". Queste devono necessariamente essere sempre più giovani, dato che lui deve dimostrare a sè stesso di riuscire in seduzioni sempre più azzardate. Se nessuno lo fermerà, il prossimo passo sarà la pedofilia.
Brunetta ho sempre pensato che se fosse trenta centimetri più alto, sarebbe sicuramente una persona mentalmente normale: egli infatti combatte la sua battaglia contro i fannulloni del pubblico impiego non perché strenuo assertore dell'efficientismo, bensì poiché i suoi "nemici" sono tutti più alti di lui.
La Gelmini sta distruggendo il sistema scolastico, dato che non può sopportare il fatto di essere un mediocre avvocato come tanti e che per superare l'esame di abilitazione ha dovuto ricorrere al trucchetto di andare a sotenere l'esame al Sud, dato che a Milano non riusciva a passarlo. Anche lei, come il suo collega/paziente della funzione pubblica, si ritiene un genio incompreso che ora deve vendicarsi di chi non ha capito la sua grandezza. Le puttanate sulla meritocrazia del resto parlano da sole: una così, se si valutasse veramente il merito e le competenze, avrebbe vissuto l'esistenza anonima di milioni di persone.
Scilipoti è un altro caso da studiare. Uno che parla di sè in terza persona o è molto ignorante o cerca di darsi importanza sentendosi inadeguato.
Da ieri ho capito anche il problema del ministro Sacconi. Lui non vuole abolire lo Statuto dei Lavoratori perché è una legge che non gli piace. Lui vuole abolire direttamente il decennio '70-'79 e tutto ciò che ha rappresentato. Ci sarebbe da domandarsi cosa gli sia capitato di così traumatizzante in quegli anni.
Ieri davanti all'allibita platea delle Acli ha parlato con odio viscerale dei "bastardi anni '70", degli anni in cui l'anima laica di questo Paese (il secolarismo, lo chiama lui) è riuscita ad introdurre l'aborto, il divorzio e la riforma delle leggi sul lavoro.
Questo, lui non può sopportarlo, non riece a farsene una ragione.
Penso che, per Sacconi, lo Stato Pontificio pre breccia di Porta Pia rappresenti la terra promessa, il paradiso vero e proprio.
Solo per una cosa dissento con chi ieri gli ha urlato "fascista".
Meglio sarebbe stato se quel cittadino gli avesse detto :"Fatti curare!".
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