sabato 10 settembre 2011

IL GOVERNO INDIANO CONTRO NOVARTIS

Battaglia legale in India sulla brevettabilità dei farmaci low cost
Silvia Pochettino 7 settembre 2011-   Si apre oggi il più importante round legale tra la multinazionale farmaceutica svizzera Novartis e il governo indiano sulla brevettabilità dei farmaci. E’ in corso in queste ore infatti la seduta della Corte Suprema indiana che deve definire se un farmaco anticancerogeno di vecchia data come l’Imatinib Mesylate (Gleevec) – sulla cui brevettabilità la Novartis aveva già perso una causa in India nel 2006 – possa essere considerato un “nuovo farmaco”, quindi brevettabile,  sulla base di alcuni miglioramenti apportati con l’aggiunta di un sale specifico.
La questione non è di poco conto in quanto una vittoria della multinazionale farmaceutica porterebbe a “erodere una tutela chiave per la salute pubblica prevista dalla legge indiana sui brevetti, creata proprio per impedire alle compagnie farmaceutiche di mettere un brevetto su medicinali già noti” come sostiene Medici Senza Frontiere(MSF), che lancia l’allarme “se avrà successo, questa azione avrà un impatto devastante sull’accesso a medicinali a basso costo in tutti i paesi in via di sviluppo e non solo”.
Pioniera nella produzione di farmaci generici o “equivalenti”, l’India è la fonte dell’80% dei farmaci, in particolare quelli antiretrovirali acquistati da donatori internazionali come il Fondo Globale contro l’Aids.  Fino al 2005, il paese non imponeva alcun brevetto sulle medicine. Questo ha permesso alle industrie farmaceutiche di produrre farmaci a basso costo, facendo abbassare i prezzi del 99% negli ultimi 10 anni. Ma già a partire dal 2005, le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio hanno obbligato l’India a rivedere la normativa e imporre  brevetti sui farmaci. Ma non su quelli di vecchia data, come precisano a Medici senza frontiere.
“Novartis sta cercando di mettere la camicia di forza al dipartimento indiano per i brevetti. Vuole impedirgli di rifiutare la creazione di nuovi brevetti su vecchi medicinali che dimostrino minimi miglioramenti nell’efficacia terapeutica”, dichiara Leena Menghaney, responsabile per l’India della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di MSF. “Il sistema attuale non è perfetto ma impedisce alle compagnie farmaceutiche di detenere un monopolio ingiustificato di vent’anni ogni volta che dispongono di una nuova versione di un vecchio medicinale. Novartis sta cercando di rendere insignificante questa tutela, senza tener conto delle conseguenze per la salute pubblica”.
La Legge indiana sui brevetti infatti, nella sezione 3(d), sancisce che una nuova formula di un medicinale noto possa essere brevettata solo se si dimostrano significativi miglioramenti nell’efficacia terapeutica rispetto al medicinale già in commercio.
Se Novartis riuscirà ad indebolire l’interpretazione della sezione 3(d) della Legge allo scopo di ottenere un brevetto per l’aggiunta di uno specifico sale nel farmaco anticancerogeno Imatinib, forzerà l’India a concedere molti più brevetti rispetto ad oggi.  La sezione 3(d) ha per lungo tempo infastidito le multinazionali farmaceutiche. Nel 2006, quando il dipartimento indiano per i brevetti decise che Novartis non aveva diritto al brevetto per l’Imatinib Mesylate (Gleevec) – dato che la richiesta riguardava una nuova formula per un medicinale troppo vecchio per essere protetto da brevetto in India – la compagnia condusse una serie di azioni legali per far dichiarare incostituzionale la sezione 3(d). Dopo aver perso la causa nel 2007 e il successivo appello nel 2009, la Novartis sta ora tentando di far interpretare le parole “efficacia terapeutica” in modo tale da consentire che anche solo delle piccole modifiche in vecchi medicinali, li rendano brevettabili.
Da parte sua, la Novartis argomenta sul fatto che la tutela dei brevetti è la chiave per preservare gli incentivi finanziari delle aziende per sviluppare nuovi farmaci. “L’attuale questione in dibattimento è essenziale per il futuro del diritto di proprietà intellettuale in India e la vitalità del business farmaceutico innovativo in questo paese” ha dichiarato l’azienda.
Sta di fatto che i farmaci “griffati” costano in media 30-40 volte di più di quelli generici, come spiega il Dottor Amit Sengupta del People’s Health Movement . Nel caso del Gleevec il trattamento mensile costa circa 2600 dollari mentre il generico equivalente non supera le 8000 rupie, ovvero 175 dollari.
“Le decisioni prese dal dipartimento indiano per i brevetti e dai tribunali indiani possono fare la differenza tra la vita e la morte delle persone”, dichiara Loon Gangte, del Delhi Network of Positive People (DNP), “Per sopravvivere e stare bene, è fondamentale poter contare sulla disponibilità di farmaci a basso costo prodotti dalle aziende generiche indiane”.

Da ArticoloTre

4 commenti:

  1. Interessante post che ci dà la dimensione del potere farmaceutico.

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  2. Già. Ci avevano provato anche in Argentina. Il timore è che prima o poi ce la facciano.

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  3. Ciao. I neoliberisti sono dappertutto e governano tutto.
    Occorre ribellarci e per farlo occorre sapere cosa stanno facendo e trovare un modo di coagulare le forze degli anti neoliberisti.
    A tutti i costi se vogliamo salvare il Pianeta e anche, loro malgrado, i neoliberisti e i loro figli.
    A meno che non abbiamo astronavi pronte a portarli su un altro pianeta da distruggere.
    La furia cieca del mercato e del profitto a ogni costo ci sta facendo pagare uno scotto inenarrabile con il RISCALDAMENTO GLOBALE.
    Gli scienziati degli USA conoscevano il riscaldamento globale sin dal 1956/7 poichè avevano visto l'aumento della CO2 propagarsi dagli USA al resto del pianeta.
    Noi stimom respirando l'aria inquinata della SBORNIA FOSSILE degli anni 50 americani. E soprattutto stiamo pagandone le conseguneze con il riscaldamento globale e l'aumento di inquinamento E DI CANCRI.
    A quanto pare riescono a produrre denaro anche dalla loro stessa m***a...

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  4. L'impresa appare sempre più disperata.
    L'esempio dell'Islanda non lo conosce nessuno e, a ben pensarci, sono poche le persone a cui interessano questi discorsi...

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