"Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."
mercoledì 7 settembre 2011
CONFINDUSTRIA : "MISURE PER LA CRESCITA". MA QUALI ?
Ancora il Senato non ha votato la manovra finanziaria, quindi non si sa bene cosa ci sarà scritto nel testo definitivo: questi si sono dimostrati capaci di tutto e quindi è inutile perdere tempo e fatica a parlare del nulla, almeno finché carta non canta.
Sia coloro che sono favorevoli (Confindustria), quanto quelli che più o meno si dichiarano contrari (opposizioni, sindacati) affermano all'unisono che comunque servono anche misure per la crescita.
Ciò che, però, nessuno dice è di quale tipo di crescita stiano parlando.
In Italia, ogni anno, vengono sprecate quantità enormi di risorse: alimentari, idriche, economiche, energetiche.
Solo per fare un esempio, due anni fa furono lasciate marcire 177.479 tonnellate di mele, poiché non era economico raccoglierle. Questo caso da bene l'idea di come ogni anno da noi in termini assoluti si butti una quantità di cibo sufficiente a sfamare per un triennio i tre quarti della popolazione. Nel 2009 la mancata raccolta di quei frutti, determinò anche lo spreco indiretto dei 124 milioni di metri cubi d'acqua utilizzati per coltivarle. A ciò occorre mettere in conto anche il danno economico e sociale che ne sono derivati.
L'esempio spiega bene come dietro ad ogni oggetto buttato via, si celi una serie di sprechi certo invisibili, ma non meno dannosi.
Insomma, forse faremmo meglio a pensare a noi stessi non più come membri di una società che consuma, ma che spreca.
Al tempo stesso, però, dovremmo anche preoccuparci molto se chi decide dei nostri destini ci parla di crescita, senza un progetto che possa eliminare preventivamente un incremento di consumi inutile e dannoso per tutti.
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