mercoledì 12 ottobre 2011

RESPINTO IL BILANCIO DELLO STATO. MA I CONTI SONO STATI TRUCCATI O NO ?



Grande enfasi oggi sulla bocciatura del bilancio consuntivo dello Stato. Le opposizioni cantano vittoria e chiedono le dimissioni del governo, minacciando nientemeno che l'Aventino durante il discorso di domani di Berlusconi. Il governo minimizza, dicendosi sicuro che domani, se ci sarà bisogno, riotterrà la fiducia della camera. Napolitano interviene con i suoi moniti, invitando il cavaliere a indicare nel suo discorso come intenda continuare a condurre la baracca.

Non so se questa notizia meriti l'attenzione che i media le stanno dedicando: a me ricorda molto le riunioni di condominio dove i condomini contestano le spese dell'amministratore, ma forse sbaglio ed effettivamente questa è una bomba...

C'è però un'altra notizia che è scomparsa dall'orizzonte alla velocità della luce: l'Italia, come la Grecia, avrebbe truccato i propri conti per poter entrare nella moneta unica.
Leggendo in rete mi sono imbattuto in una notizia molto simile risalente al Febbraio 2010:

"DERIVATI, L'ITALIA TRUCCA I CONTI DEL TESORO?
di Superbonus
Goldman Sachs in Grecia, JP Morgan in Italia. Il New York Times scrive che grazie ai derivati dal 1996 il nostro paese avrebbe truccato i conti. Ma il governo non parla. Tremonti dovrebbe chiarire in Parlamento.

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Immaginate di avere un mutuo di 100 mila euro a 20 anni sulla vostra casa e pagate il 4% di tasso. Si presenta da voi un banchiere internazionale e vi propone di darvi 20 mila euro subito, che potete spendere come vi pare. In cambio alzerà il tasso del vostro mutuo al 5%. Mentre tutti i vostri vicini continueranno a pagare il 4% e magari, se i tassi sono bassi, potranno passare dal tasso fisso al tasso variabile voi continuerete a pagare il 5% ed i 20 mila euro li avrete già spesi. È questo, grosso modo, che ha fatto la Grecia con la banca d’affari Goldman Sachs ed è questo che sembra avere fatto l’Italia con JP Morgan.

Il New York Times che ha riportato la notizia che, grazie ai derivati, dal 1996 l’Italia avrebbe truccato i conti non ha trovato né conferma né smentita dal nostro governo. In realtà sul Fatto Quotidiano del 19 dicembre 2009 avevamo segnalato la stranezza del fenomeno che si osservava intorno al debito pubblico italiano: i tassi di interesse scendevano, ma lo Stato continuava a pagare sempre lo stesso tasso sullo stock di debito. Ci eravamo chiesti se tale anomalia non fosse data dall’uso della "finanza creativa" per far rientrare il nostro paese nei parametri europei, taroccando di fatto i conti con l’aiuto di qualche banchiere compiacente e ben pagato. La questione non è di poco conto per due motivi. Il primo è di ordine politico: il derivato che il New York Times sostiene essere stato stipulato nel 1996 con JP Morgan è un derivato bipartisan, perché da Carlo Azeglio Ciampi in poi, tutti i ministri delle Finanze successivi devono esserne venuti a conoscenza.

Il trucco contabile, se davvero ci fosse, non sarebbe mai stato denunciato e quindi il dibattito sui conti pubblici italiani si sarebbe sviluppato per anni intorno ad una bugia contabile ben custodita dentro il ministero di via XX Settembre, dal direttore della Finanza della Cassa depositi e prestiti Matteo Del Fante, all’epoca dei fatti banchiere di Goldman (secondo la ricostruzione del Nyt).

Il secondo motivo riguarda la moralità e trasparenza delle istituzioni poste a guardia della correttezza dei conti e della trasparenza verso gli investitori internazionali. Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha lavorato a Goldman Sachs negli anni in cui la Grecia ha realizzato lo swap con la banca d’affari. La stessa banca si è affrettata a smentire che Draghi abbia avuto un qualsiasi ruolo nella vicenda. Esiste tuttavia una singolare coincidenza: Draghi era anche direttore generale del Tesoro nel 1996 e se avesse realmente realizzato l’operazione di maquillage contabile spostando al futuro il debito, sarebbe anche lecito pensare che tale expertise possa essere stata messa al servizio di altri paesi europei una volta passato nelle file di Goldman Sachs. Ma i condizionali e i periodi ipotetici, ovviamente, sono obbligatori in attesa di riscontri concreti.

Goldman Sachs in Italia ha poi potuto vantare come consulenti nomi del calibro di Romano Prodi, Gianni Letta, Mario Monti e addirittura un Goldman boy, Massimo Tononi, era stato nominato sottosegretario al Tesoro nel 2006. Che fine a fatto Tononi? È tornato a lavorare per Goldman Sachs che lo ha riassunto con un lauto stipendio proprio mentre infuriava la bufera finanziaria e venivano licenziati centinaia di bancari a New York e Londra. Bastano questi esempi per capire perché ci sia l’impressione diffusa che nei luoghi deputati al controllo della trasparenza e della correttezza delle operazioni finanziarie dello Stato siano state installate porte girevoli che permettono agli uomini delle banche d’affari americane di entrare e uscire quanto vogliono. Se esista o meno questo gigantesco swap che ha gravato, o ancora grava sui nostri conti pubblici non è più una questione economica finanziaria, ma diventa una questione di credibilità della nostra classe dirigente.

L’inchiesta giornalistica del New York Times ha messo in allarme la city londinese. Ora anche il Financial Times e il Wall Street Journal sono a caccia dello scoop, sognando di smascherare il più grande falso contabile della storia. Forse sarebbe opportuno che, per la prima volta nella storia, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti si presentasse in Parlamento e svelasse esattamente lo stato delle finanze italiane scoprendo quello che sembra essere il segreto meglio custodito della storia recente: la posizione complessiva in derivati del Tesoro e le relative controparti. Meglio sapere subito se dobbiamo stringere la cinta a causa di una classe dirigente scriteriata che ha ipotecato il nostro futuro piuttosto che scoprirlo a mercati aperti con conseguenze disastrose per i nostri titoli di Stato e i nostri risparmi.

Se i derivati ci sono e alterano i nostri conti possiamo ancora correre ai ripari. Ma per favore ci si risparmi la tiritera che sono stati stipulati in condizioni di emergenza, è una scusa che non regge per le vicende di Bertolaso figuriamoci se vale per chi entra ed esce da una banca d’affari".


Dunque, secondo l'articolo, il trucco risalirebbe al 1996 e avrebbe avuto come protagonisti personaggi che ancora oggi occupano ruoli chiave nel nostro paese. Gianni Letta è sottosegretario alla presidenza del consiglio; Draghi si accinge a sostituire Trichet alla guida della Bce; Prodi fa il padre nobile del Pd - a proposito: pochi ricordano che il Prodi politico fu un'imvenzione di D'Alema -; Ciampi è senatore a vita.

Insomma, se la notizia fosse vera, gli artefici del trucco in stile greco ricoprirebbero ancora ruoli di responsabilità da cui potrebbero ancora nuocere alla collettività.

Due cose mi sono tornate alla mente, leggendo questa notizia.

La prima, più recente, è l'intervista della BBC al trader indipendente, che disse che i politici non governano il mondo; è Goldman-Sachs a governarlo (più Jp Morgan e tutte le altre banche d'investimento).

La seconda risale a dieci anni fa. Tremonti, appena insediatosi il governo Berlusconi, apparve in Tv e annunciò che c'era un buco nei conti dello Stato: fu massacrato da Prodi e da tutto il centro-sinistra.
Sarà mica che il buco di cui parlava nel 2001 sia lo stesso di cui fugacemente si è parlato in questi giorni?

2 commenti:

  1. Ma esattamente da chi siamo governati?
    E questo CHI cosa intende per governo?
    Stuprarci, torturarci, esanguarci per conferire potere e denaro in luoghi esterni allo Stato di cui dovrebbero essere rappresentanti?
    Siamo tutti galline ammazzate, straziate, mordicchiate da UNA UNICA VOLPE (ripeto mi spiace usare le metafore animalistiche ma da Esopo in poi pare che funzionino)?
    E se noi galline siamo tante, tantissime, perchè non riusciamo a fermare UNA UNICA VOLPE?
    Muoriamo ugualmente perchè lasciamo fare il bello e il cattivo tempo a quell'unica volpe, allora perchè non riusciamo in un corpo solo, anche perdendo vite a fermare la strage dei cittadini italiani?
    Veramente non so chi votare, veramente non so se andare a votare, veramente mi rende disperata dire queste cose perchè ci sono persone che sono morte perchè io vivessi in una democrazia...

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  2. Da chi siamo governati? Poche entità sovranazionali, di cui i governi sono meri porta-ordini.
    Perché non si riesce a fermarli?
    Perché le galline, quando si coalizzano, se la prendono con gli avversari sbagliati.
    Votare?
    Io sicuramente no...

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