sabato 8 ottobre 2011

PAOLO BARNARD : "IL PIU' GRANDE CRIMINE". AGGIORNAMENTO 7 : "SCIAME SISMICO"

Tre quarti catastrofico, nel finale un po’ di speranza. Lo dico con estrema serietà, non gioco a far sensazione con gli allarmi. Il motivo per cui scrivo ciò che segue è che se non si accetta di vedere le cose come esattamente stanno, non potremo mai agire per salvare il salvabile. I media e i pubblici ufficiali mentono, non ci dicono neppure un terzo della verità. Temono il panico civile, ma così ci condannano.

Sappiamo per certo (gli abruzzesi più di tutti purtroppo) che prima di un devastante terremoto ci sono dei segnali precisi da cogliere. Per esempio il cosiddetto sciame sismico, oppure la fuga inspiegabile e in massa di animali dai boschi o dagli stagni, o i cambiamenti nella ionosfera e le emissioni anomale di gas radon dal terreno. Poi arriva il cataclisma. Nell’economia della nostra vita di oggi, parlo di voi famiglie, sta accadendo la stessa identica cosa. Ci sono i segnali peggiori, ci sono tutti, si stanno srotolando davanti ai nostri occhi in queste ore, mentre state leggendo queste righe e smaltendo le calorie di Natale, e poi arriverà il cataclisma, ma non uno qualsiasi, sarà Il Cataclisma. Sui tempi non è possibile sbilanciarsi, ma non saranno decenni, al massimo 2 o 4 anni, forse prima. Di seguito quei segnali:

1) Gli Stati Uniti stanno nascondendo al mondo la gravità della crisi che hanno scatenato, soprattutto i devastanti danni interni al Paese stesso. Non trovo parole migliori per darvi l’idea di quanto appena affermato di quelle scritte il 13 dicembre scorso sull’acuto Huffington Post di Washington: “Se vi siete goduti i primi 3 round della crisi finanziaria, adorerete i prossimi 6, quando i mercati pesteranno a sangue le banche di Wall Street, con il governo che le rianimerà coi sali per un altro round di botte (mentre i manager incasseranno miliardi). Ma alla fine non funzionerà, Wall Street andrà al tappeto trascinandosi dietro i cittadini in una Grande Depressione che i vostri pronipoti studieranno sui libri di scuola, ridendo dei goffi tentativi di Obama di raddrizzare i conti mentre l’America si sta beccando in faccia la peggior tempesta di tutta la sua storia”.

Gli USA andranno al tappeto, per la semplice ragione che 35 anni di economia neoliberista li hanno letteralmente distrutti: le loro banche sono in pratica tutte fallite e si reggono solo grazie a esborsi immensi di denaro pubblico, ma non ce lo dicono; i debiti dei cittadini sono stellari e in aumento senza speranza di essere ripagati; i debiti delle municipalità ancora peggio, e stanno fallendo interi Stati dell’unione; e le dimensioni piene della truffa finanziaria che hanno sparso nel mondo neppure si sono manifestate ancora (i dettagli nei miei aggiornamenti precedenti). Il gigante a stelle e strisce non ha speranze, questa volta va al tappeto e tutto il mondo rimarrà di pietra. Basterebbe la grippatura del primo motore economico mondiale (non contate sulla decantata Cina, è ancora un nano rispetto agli USA) per garantire all’Europa il tracollo. Ma diciamola tutta, ma proprio tutta: noi europei siamo stati da 40 anni assoggettati alla nostra particolare cura all’arsenico chiamata Neomercantilismo franco-tedesco, più Unione Europea e Unione Monetaria (tutto spiegato nell’aggiornamento 6), per cui noi avremo il dubbio privilegio di vederci arrivare lo Tsunami americano mentre stiamo agonizzando sotto le macerie di un terremoto. E sarà ancora peggio per voi miei affezionati lettori, perché mentre sguazzeremo fra i relitti del Titanic europeo che cola a picco nel gelo delle speranze, chi avrà letto Il Più Grande Crimine saprà che tutto questo fu precisamente voluto a tavolino da un nugolo di uomini che non erano né il Pdl, né la Mafia, né la Camorra, né la Casta.

2) Negli ultimi giorni i Credit Default Swaps (CDS) per chi investe nell’Eurozona sono andati alle stelle. Che significa? I CDS sono una sorta di assicurazione che un investitore fa per difendersi dal pericolo che i suoi investimenti finiscano al macero se i debitori fanno bancarotta. I mercati dei CDS sono un perfetto termometro della salute di quei debitori. Se si ritiene che essi siano affidabili, ok, ma se li si ritiene in punto di morte ovviamente il prezzo delle polizze CDS schizza alle stelle. Per esempio il CDS iTraxx Europe five-year index, che dice quanto affidabili siamo noi europei per chi ci vuole prestare denaro, è al livello record di 105. Ma ecco la chicca: vi ricordate che noi Stati dell’Eurozona siamo stati ridotti alla condizione di non avere più moneta sovrana (lire, marchi…) e di dover PRENDERE IN PRESTITO DAI PRIVATI OGNI SINGOLO EURO che spendiamo per la vita pubblica? Ecco, immaginate cosa ci costerà da adesso prendere in prestito tutti quei soldi con dei CDS a quel livello, cioè con gli investitori (coloro che ce li prestano) coi sudori ghiacci e quindi con tassi d’interesse - che gli dobbiamo pagare per compensare i loro rischi - altissimi. Ma non saranno nei guai solo i Tremonti della situazione, lo saranno anche le aziende (dove lavori tu), i negozi (dove lavori tu), i ristoranti e bar (idem), cioè chiunque dovrà lavorare con le banche dell’Eurozona per chiedere prestiti, perché la catena della sfiducia non si ferma, e infatti “il credito in Europa continuerà ad agonizzare… i problemi non se ne andranno nel 2011” dice Teo Lasarte, european credit strategist di Bank of America Merrill Lynch (loro se ne intendono).

3) Il 15 dicembre del 2010, l’agenzia di rating Moody’s ha lasciato intendere che declasserà i titoli di Stato spagnoli. Ovvero: i pescecani stanno girando in circoli sempre più stretti attorno alla Spagna. Al primo morso, affondiamo tutti fra le loro fauci. Che significa? Primo, se stiamo con la metafora degli squali, cioè coloro che ho descritto ne Il Più Grande Crimine e che profitteranno della nostra rovina, le agenzie di rating sono come chi ti spintona fuori bordo proprio mentre attorno alla barca si affollano i pescecani. Esse (Moody’s, Standard and Poor’s o Fitch), senza averne alcun diritto sancito da concordati internazionali, hanno il potere di bocciare l’affidabilità economica di interi Stati, cioè dicono: “La Spagna ha le pezze al sedere (troppo debito), e quindi da ora se essa vuole vendere i suoi titoli di Stato dovrà promettere tassi d’interesse molto più alti (per compensare il rischio di chi glieli compra)”. Immediatamente i mercati dicono alla Spagna “non ti diamo più un soldo se non fai quello che dice Moody’s”, e la Spagna non ha scelta, deve obbedire, perché ricordate che non ha più moneta sovrana, ha invece l’euro che deve sempre prendere in prestito appunto vendendo titoli di Stato. Ma questo innesca immediatamente un circolo vizioso micidiale, dove la bocciatura di Moody’s allarma i mercati, che pretendono più interessi dal governo, ma se il governo paga interessi più alti si indebita ancora di più e questo porta ad un’altra bocciatura di Moody’s che porta a costi sempre più alti per la Spagna, che portano ad altre bocciature… fino all’inferno. Cioè Irlanda e Grecia. Ma attenzione qui, perché ci sono due conseguenze, una sanguinosa, l’altra mortale. La prima è che uno Stato come la Spagna, con una disoccupazione al 20,6% (nei giovani 43,6%), dovrà disperatamente tagliare la spesa pubblica senza pietà al fine di compiacere ai mercati di cui sopra, il che innesca un altro circolo vizioso di licenziamenti, povertà, quindi meno consumi, quindi aziende che vanno sotto, quindi ancora licenziamenti ecc. Come è noto i tagli alla spesa pubblica sono oggi il comando perentorio in tutti gli Stati dell’euro, e il Financial Times scrive “questi correttivi di spesa smorzeranno i mercati del lavoro fino alla fine del 2011”… auguri, mie care famiglie. La seconda è che tutti gli economisti concordano che se la Spagna fa lo stesso botto di Irlanda e Grecia, questa volta esplode anche l’Europa, semplicemente perché un salvataggio della Spagna è troppo costoso. Cioè sbancherebbe tutta l’Eurozona. Moody’s ha entrambe i palmi delle mani appoggiati alla schiena di Madrid, che sta in bilico sul bordo della nave, e sotto ci sono fauci micidiali. Lo spintone non è una questione di forse, ma solo di quando, perché come ho già scritto in passato le cause del crollo europeo sono tutte ancora presenti (l’euro per primo) e nessun politico le ha mai volute veramente affrontare. La Spagna va sotto e noi tutti con lei. Fine dell’Eurozona e dell’Unione Europea.

4) La Swiss National Bank è stata la prima banca centrale europea a rifiutare ufficialmente i titoli di Stato portoghesi e irlandesi. Perché importa? Il segnale sia alle banche colleghe che ai mercati è drammatico, in particolare per i governi di Lisbona e Dublino che vengono così etichettati come infetti. Nel presente arrangiamento, dove la dipendenza degli Stati sovrani dai mercati è del 100%, ciò equivale a una ghettizzazione che non lascia speranza. Si noti come tutti questi segnali innescano sempre una spirale verso il basso da cui le nazioni colpite non possono salvarsi. Ciò non accade a caso, e lo spiego più sotto. L’estensione di questa ‘unzione’ da parte della Swiss National Bank a Spagna e Italia è del tutto fuori dal controllo dei relativi governi, e la SNB si è rifiutata di chiarire se ciò può accadere a breve, commentando glacialmente “Quello che conta è il mercato”.

5) George Soros ha detto che la UE è a rischio di distruzione. Perché questo tizio conta? Soros è il più autorevole e micidiale investitore privato del mondo, è l’uomo che nel 1992 ha spaccato la schiena alla Gran Bretagna facendone collassare la sterlina, e la GB non è il Burkina Faso, è uno dei Paesi più potenti del mondo. Poi ha tagliato le gambe all’Italia, alla Korea ecc. Una parola allarmante del sopraccitato ha sui mercati (sempre quelli da cui noi Stati dell’Eurozona dipendiamo per avere ogni singolo euro da spendere) lo stesso effetto che un ammalato di peste bubbonica avrebbe sulla folla in piazza se si mettesse a urlare “ho la peste!”. Esattamente 24 ore prima del sopraccitato annuncio di Moody’s, Soros aveva rilasciato al Financial Times di Londra la seguente dichiarazione: “I tassi d’interesse imposti ai titoli di Stato dei governi europei più deboli soggetti al salvataggio della UE sono troppo alti. Essi rendono impossibile per quei governi il riscatto a fronte degli Stati più forti. Il circolo vizioso renderà i governi deboli sempre più deboli, lo scontro fra debitori e creditori sarà più aspro, e c’è il pericolo concreto che l’euro finisca per distruggere la coesione politica e sociale dell’Unione Europea”. Capito mercati? l’Europa si sta suicidando, ha detto Soros. Così funzionano i ‘pizzini’ del Vero Potere, si parlano fra di loro in questo modo, e bisognerebbe che una Wikileaks veramente dedicata a spulciare nelle cose che contano (e non nel semi-nulla finora rivelato) divulgasse la lista delle scommesse con i derivati che il Soros Fund Management LLC del buon George ha piazzato in questi mesi, assieme alla ridda di altri scommettitori (chiamati Hedge Funds) internazionali. La domanda è: quante di queste scommesse sono state piazzate contro l’euro e l’Eurozona? L’uso dei derivati per scommettere contro interi Paesi destinati artificiosamente alla rovina non è una novità; nel mese di settembre del 2010 gli Hedge Funds (come quello di Soros) avevano già piazzato centinaia di milioni di dollari di scommesse contro la Grecia. Cioè: letteralmente sono come chi scommette 100 denari che il mercato della carne crollerà, e poi sparge la voce che c’è la mucca pazza nelle bistecche.

6) Dal vertice della Banca Centrale Europea, a quello della Banca d’Italia, per passare per i comunicati dei tecnocrati di Parigi e Berlino, il coro è unanime: il Patto di Stabilità va imposto con maggior rigore. Cioè: se il paziente sta soffocando, tappategli anche le narici. Questo significa che vogliono dare il colpo di grazia all’Europa e ammazzarla una volta per tutte. Spiego: quando l’Unione Monetaria (l’euro) fu creata, i suoi padri pensarono di dotarla di una camicia di forza, proprio così, infatti in gergo finanziario si parla di straightjacket. Si tratta cioè di regole per immobilizzare gli Stati aderenti in certe condizioni economiche, che sono: inflazione bassa e armonizzata, deficit di bilancio non oltre il 3% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e debito pubblico non oltre il 60% del PIL. Questa camicia di forza è stata chiamata Patto di Stabilità. Ci dissero che avrebbe innescato un processo virtuoso per l’Europa dove gli Stati avrebbero ripulito i conti di casa e tutti saremmo stati più ricchi e felici. Balle, proprio una menzogna totale. Non voglio parlare difficile, ma guardate che oggi tutti, ma proprio tutti quelli che contano in economia e finanza hanno già detto che il Patto di Stabilità è un suicidio, è una corda saponata bella e buona, che ci, vi, sta ammazzando. Tutti meno i criminali che l’hanno voluta e/o sostenuta, cioè i soliti Mario Draghi, Jean Claude Trichet, Jaques Attali, Jaques Delors, Theo Waigel, Giuliano Amato, Angela Merkel ecc. Alcuni di costoro infatti sono ancora oggi come cani rabbiosi a latrare in giro per l’Europa che non solo questa sciagura è valida, ma che va addirittura rafforzata. A una convention dei democristiani tedeschi in Baviera a inizio 2011, proprio il governatore della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet ha tuonato: “I governi europei non hanno scelta, devono cambiare politiche, devono rinforzare assai il Patto di Stabilità, e le politiche di spesa vanno riportate sul sentiero della virtù”. Tenete a mente queste ultime 4 parole, perché sono grottesche “il sentiero della virtù”. La criminosità del Patto, e cerco di essere semplice, si snoda in diversi aspetti molto complessi, ma di fondo ciò che esso fa – che è stato programmato per fare – è di costringere i Paesi meno ricchi d’Europa a limitare drasticamente la spesa pubblica; ma va compreso che per nazioni come la Grecia, la spesa pubblica è l’unica speranza di sopravvivenza per il grande pubblico, visto che il settore privato non è ancora in grado di generare abbastanza ricchezza da solo; in tal modo Grecia, Portogallo, Irlanda, ma anche l’Italia fra un po’, sono condannate a non poter mai raggiungere un livello di ricchezza apprezzabile; questo innesca il solito effetto a spirale negativa di svalutazione del loro mercato nazionale, che significa meno investimenti, che significa più disoccupazione e sottoccupazione, che significa più spese statali per gli ammortizzatori sociali, che significa però sgarrare il Patto di Stabilità, che significa attirarsi la bocciatura delle agenzie di rating, che significa perdere sempre più investimenti e pagare salatissimi i soldi che quei governi devono prendere in prestito, che significa ancora più disoccupazione che significa sempre più esborsi statali, altre bocciature, altri collassi economici… all’infinito. Non c’è salvezza da 'sta trappola, e non ci deve essere, perché lo scopo finale di essa, cioè del Patto di Stabilità, è proprio di collassare interi Paesi europei per rendere in semi schiavitù sia lo loro forza lavoro che i loro governi. Cioè: creare “sacche di lavoro alla cinese in Europa”. Ovvero creare quella che Marx chiamò “l’armata di riserva dei disoccupati”, da cui la grande industria attinge a piene mani per ricattare con arroganza sia i governi che i sindacati. Leggi Mirafiori… ma è un’altra storia.

E non è finita, per le vittime c’è ancora agonia: quando esse si trovano nelle pietose condizioni in cui sono state cacciate dal Patto di Stabilità, la UE dei tecnocrati criminali le costringe ad accettare i famosi ‘salvataggi’ del Fondo Monetario Internazionale e della UE stessa. Significa che Grecia, Irlanda e Portogallo, e chiunque verrà poi, si trovano a farsi prestare somme enormi in euro, che è una moneta che non possono emettere, per cui l’unica scelta che hanno per ripagare quell’immenso debito è di succhiare il sangue ai propri cittadini con tagli alla spesa sociale, al pubblico impiego, e ai salari. E giù di nuovo in una spirale infernale da cui è impossibile risorgere. Questo orrore criminoso è stato persino denunciato dai Nobel dell’economia Stiglitz e Krugman, ma viene liberamente ammesso anche dai giornalisti finanziari stranieri a viso scoperto se non li si cita per nome. Sto parlando non di noiosi numeri scritti sul Sole 24 Ore, ma di sofferenze di milioni di persone come me e voi famiglie per anni a venire.

Quindi la determinazione dei Padroni dell’Europa di confermare e rafforzare il Patto di Stabilità ci spedisce come continente dritti all’inferno, ora, mentre scrivo.

Questi i segnali, inequivocabili, assolutamente chiari. E non si dimentichi il lettore/lettrice che alla UE sono stati sottratti gli strumenti principe per salvarsi dallo schianto. Come dire che il circo dell’Unione Europea ha lanciato 17 Stati in acrobazie impossibili e non gli ha messo sotto la rete, che era l’uso delle propria moneta sovrana (lire, marchi, franchi, dracme…) per compensare il crollo di occupazione e salari, per rassicurare i mercati del ripagamento dei debiti e per sostenere le aziende con iniezioni di spesa a deficit mirata alla produttività.

Segnale 1, segnale 2, 3, 4, 5, 6… e poi la terra trema e tutto crolla. Crolleranno gli USA (che si salveranno, ma solo dopo averci travolti), e crollerà l’Unione Europea, e le conseguenze saranno storiche, epiche nelle proporzioni, cioè “una Grande Depressione che i vostri pronipoti studieranno sui libri di scuola”. Ok, questo sta per accadere qui, non in un film. Ora cosa fare.

Stiamo trattando una materia di estrema serietà, che io tento di semplificare da mesi per la comprensione dei cittadini non esperti, e dunque sarei uno sciocco se non dicessi che le soluzioni sono complessissime e tecnicistiche, che richiedono sforzi ad alto livello e organizzazioni che noi cittadini non possiamo neppure iniziare a contemplare. Ma ciò che noi possiamo fare è importantissimo e fattibile. Come sempre ho detto, prima cosa è divulgare queste realtà a chiunque, e non demordere di fronte a sguardi allucinati o risposte come “ma va là, è fantascienza… Barnard è un pazzoide… è colpa di Berlusconi… governo ladro ecc.” (mi scrivono gli operai da tutt’Italia e sono quelle le risposte che i loro colleghi sbottano a fronte di questi temi. A proposito di chi si dà la zappa  sui piedi…). Poi organizzarsi per innanzi tutto chiedere l’apertura di un dibattito pubblico sull’uscita dall’Euro e il ritorno ordinato (cioè con tutele intragovernative contro gli attacchi speculativi) alle monete sovrane. Infine che l’Italia, con propria moneta, sposi un programma di spesa a deficit per creare ricchezza al netto per i cittadini, e che deve andare nella doppia direzione di essere investita in aumenti di produttività nell’economia reale (quella che produce cose vere e non giochi finanziari) e di creare un programma governativo di piena occupazione e pieno Stato sociale. Nel capitolo LA PIENA OCCUPAZIONE ERA POSSIBILE de Il Più Grande Crimine è spiegato che tutto ciò è non solo economicamente possibile, ma vi sono anche i nomi di economisti di statura mondiale che da decenni sostengono la tesi della spesa a deficit e piena occupazione. Infatti vi ricordo che:

1) uno Stato con moneta sovrana può onorare qualsiasi debito pubblico senza problemi e nessuna agenzia di rating lo può strangolare. Il Giappone con Yen sovrano ha un debito doppio rispetto alla Grecia, doppio!, e non solo non è in croce, ma gli investitori sono corsi in massa a rifugiarsi nello Yen in questi mesi.

2) la spesa a deficit dello Stato a moneta sovrana che crei occupazione, investimenti dal pubblico al privato e produttività, non crea inflazione e si auto-cura grazie all’aumento del PIL nazionale, e infine non ha limiti di spesa, essendo denaro che lo Stato NON DEVE PREDERE IN PRESTITO DA ALCUNO, e che crea dal nulla.

3) il debito dello Stato a moneta sovrana NON E’ il debito dei cittadini, ma al contrario è la loro ricchezza.

4) Non c’è alcun potere privato al mondo in grado di sconfiggere uno Stato a moneta sovrana che decida di fare quanto sopra.

Questo ritorno dello Stato a moneta sovrana alla sua funzione primaria è l’unica speranza in assoluto di creare un cuscino di sopravvivenza per i milioni di noi che saranno travolti dal Cataclisma. Per spezzare il piano di storica criminosità del Vero Potere di distruggere l’Europa e creare sacche di lavoro alla cinese qui da noi, non v’è altra strada.

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