mercoledì 26 ottobre 2011

I VERI BLACK BLOC ? DRAGHI E NAPOLITANO





Colgo fior da fiore alcune dichiarazioni fatte oggi dall'ormai ex presidente della Banca d'Italia - prossimo numero uno della Bce - e il purtroppo presidente della Repubblica...

"E' obiettivo fondamentale il recupero di uno stabile percorso di crescita della produzione e dell'occupazione da conseguire congiuntamente a quello non più rinviabile dell'equilibrio strutturale dei conti e della riduzione del debito pubblico". (Giorgio Napolitano)

"Un rilancio duraturo della crescita sostenibile passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate". (Mario Draghi)

''Occorre dare piena e rapida attuazione alla manovra di settembre, in particolare definendo e realizzando rapidamente il previsto programma di di revisione della spesa pubblica''. (Mario Draghi)

"L'aggravarsi della crisi ha una dimensione mondiale ed europea, ma la particolare vulnerabilità dell'Italia ha radici nazionali: l'alto livello del debito pubblico, i dubbi sulle prospettive di crescita della nostra economia, le incertezze e i ritardi con cui si provvede alla correzione degli squilibri e alle misure di rilancio della crescita". (Mario Draghi)

La lettera d'intenti del governo all'Unione europea "è un passo importante verso un piano di sviluppo e di riforma dell'economia, ma il piano va fatto con rapidità e concretezza". (Mario Draghi)

Occorre "rispettare l'insostituibile apporto" alla costruzione europea di Francia e Germania, però desta preoccupazione "la riluttanza della seconda ad accettare ulteriori, ormai inevitabili, trasferimenti di sovranità". (Giorgio Napolitano)

Le leadership europee devono essere consapevoli "che è indispensabile procedere oltre i limiti rimasti ancora in piedi" nel Trattato di Lisbona. (Giorgio Napolitano)

"Non lasceremo che l'Euro ceda agli attacchi della speculazione e ad ondate di panico nei mercati finanziari: nessuno si faccia illusioni in proposito". (Giorgio Napolitano)

"Se l'Italia è cosciente delle sfide che ha davanti, deve essere capace di dare le risposte necessarie".
 Dando le risposte che Bruxelles ci chiede "non si tratta di rendere omaggio alle istituzioni europee, si tratta di fare il proprio interesse nazionale e di dare il suo contributo nell'interesse europeo". (Giorgio Napolitano)

"Nessun argomento consistente è stato portato per mettere in questione la validità della scelta dell'euro e la sua irreversibilità. Già all'inizio degli anni '90, quando si fece quella scelta, non c'era alternativa all'unione monetaria e non ce n'è oggi alcuna alla prosecuzione del cammino dell'euro". (Giorgio Napolitano)

Di fronte alle "crisi del debito sovrano. A ciò si è reagito e si sta reagendo, da parte delle istituzioni europee e dei governi nazionali, con misure straordinarie e con rilevanti innovazioni. Ed è da apprezzarsi il contributo che è venuto e viene dalla Banca centrale europea, anche riempiendo qualche vuoto politico-istituzionale". (Giorgio Napolitano)

Ormai la costruzione europea ha "delle fondamenta talmente profonde, che si è creata un'interconnessione e compenetrazione così radicata tra le nostre società, tra le nostre istituzioni, tra le forze sociali, i cittadini e i giovani dei nostri paesi, che nulla può farci tornare indietro, che non è pensabile uno sfaldarsi di questa costruzione". (Giorgio Napolitano)

E' uscito da poco il testo della lettera con cui il governo italiano ha messo nero su bianco le tappe con cui il Paese sarà trasformato in una "sacca di lavoro cinese in Europa".

Questi due sono i nostri veri Black Bloc.

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