domenica 2 ottobre 2011

REFERENDUM ELETTORALE : PERCHE' QUESTO DIBATTITO NON E' COSI' IMPORTANTE





Si accende sempre più il dibattito sulla raccolta delle firme per chiedere un referendum che cancelli l'attuale legge elettorale, "una porcata" secondo la definizione del medesimo ideatore, il ministro Calderoli ( e del resto con la faccia che si ritrova non ci si poteva onestamente aspettare che dal truogolo della sua fervida mente uscisse qualcosa di anche minimamente decente).

Da ieri tutto il mondo politico è mobilitato a discutere sull'argomento, ben sapendo che la "grande" informazione farà come sempre il suo dovere ed amplificherà ogni starnuto dei cosiddetti potenti.

E infatti ieri Maroni ha dato il via al concerto, dicendo che di fronte ad un così grande numero di firme raccolte non si può far finta di nulla; quindi occorrerà mettersi di buona lena per varare una nuova legge elettorale che modifichi il "porcellum".

Oggi il coro si è completato con le varie proposte di tutti gli altri esponenti politici: chi dice che la legge va fatta ex-novo, chi che si può tenere quella che già c'è aggiungendovi le preferenze, chi dice che la legge non si tocca, chi delira di proporzionali alla tedesca, alla francese, all'amatriciana.

Il tutto sulle prime pagine di tutti i media, ragion per cui mi chiedo: è una notizia così importante?

Dal punto di vista di chi si è fatto il mazzo per raccogliere le firme, sicuramente si: il risultato ottenuto è andato oltre ogni più rosea aspettativa, segno questo che il martellamento mediatico di questi mesi sulla "casta" ha avuto grande presa sui cittadini, ragion per cui ogni proposta che in qualche modo vada contro l'attuale politica sarà destinata a risolversi in altrettanti successi di dimensioni plebiscitarie.
Pensate se si raccogliessero le firme per chiudere i ristoranti di Camera e Senato o per diminuire gli stipendi dei parlamentari che risultati straordinari si otterrebbero.

Ma dal punto di vista di chi non è convintamente neoliberale o europeista, il fatto che domani si voti con questa legge o con un'altra totalmente diversa, comunque fatta per assicurare l'ingresso in parlamento di esponenti magari anche nuovi, ma comunque portatori di queste ortodossie economiche e politiche, non sposta di un millimetro il problema, quindi non rappresenta di certo una notizia tale da meritare tutta questa attenzione.

Allora perché questa notizia - benchè di una certa qual rilevanza - viene così tanto enfatizzata dai media?

Ancora una volta perché, come già scrivevo ieri a proposito della "querelle" Bossi-Napolitano, l'obiettivo è quello di convogliare l'attenzione - e le energie - delle persone su un argomento di scarsa rilevanza, distogliendole da argomenti più rilevanti per cui forse occorrerebbe riservarne la maggior parte, ma che in questo modo passano in secondo piano.

Così facendo, si raggiungerà il risultato di chi al momento è al potere di "cambiare, affinché nulla cambi", ma dal punto di vista degli elettori la scelta rimarrà comunque la stessa, cioè -schematizzando- tra uno che è al governo per farsi gli affari propri ( Berlusconi ) e uno che, se mai riuscisse ad andarci ( Bersani ),  avvierebbe una paurosa ondata di liberalizzazioni di tutti i servizi pubblici, secondo la migliore ricetta neoliberista: non dimentichiamoci ad esempio che, prima di mettere il cappello sul referendum sull'acqua, lui e i suoi difendevano a spada tratta i vantaggi dell'ingresso dei privati nei servizi idrici.

Ancora una volta, dunque, veniamo stimolati a parlare del "come", quando prima di tutto dovremmo parlare del "chi".

4 commenti:

  1. OK MI HAI CONVINTO.
    ADESSO LO RIPUBBLICO SUL MIO.

    RispondiElimina
  2. @Daniela
    mi fa piacere. Leggi anche il post che ho appena pubblicato.

    RispondiElimina
  3. Fai bene a spingere a ricordare che quella all'opposizione con Bersani non è affatto una vera sinistra.
    Bisognerebbe avvedersene anche al momento delle elezioni, e scartata anche l'idea di rivotare un governo come questo che ci ha dato un colpo quasi mortale, vedere se nel panorama politico ci possa essere una reale alternativa ad una classe dirigente così devastante. Io credo che ci sia; e credo che astenersi dal voto non gioverà, tanto quanto non gioverà votare Bersani o Berlusconi.

    RispondiElimina
  4. @Roby
    Hai perfettamente ragione. Io però non vedo (ancora, almeno) nessina alternativa. Per questo attualmente se si dovesse votare annullerei, come ormai faccio da un po' di tempo: sta diventando quasi una tradizione...

    RispondiElimina