mercoledì 5 ottobre 2011

"MANOVRA" E "MANOVRE" SEGNANO IL DISASTRO CONCLUSIVO DI TUTTO IL "SISTEMA"

Le "manovre" non finiranno mai: sull’altare del debito dello Stato, detto falsamente "pubblico", si sacrifica la gran parte del popolo, spacciando per "interessi generali" quelli del "sistema" e continuando nell’appropriazione infinita del surplus sociale, la ricchezza dei cittadini. Quel debito è stato contratto per le speculazioni del grande capitale trasnazionale, la funzione di "ascari" nelle guerre Usa, gli interessi di banchieri, finanzieri, gestori di grandi capitali, "classe politica" e così via.

Sul piano geopolitico, la strategia Usa, con potenze maggiori alleate e "organismi internazionali" (Ue compresa), di ridurre la già subalterna Italia (come la Grecia) a "pontone" geo-strategico/politico/economico nel Mediterraneo, è evidenziata dalla svendita prossima ventura delle ultime centrali italiane rimaste, Eni, Finmeccanica, Enel, nonché dalla cessione dell’oro della Banca d’Italia.

"Ripianare il debito", "rassicurare i mercati", "rilanciare la crescita", "riforme necessarie": ecco le menzogne correnti. I fantomatici "mercati" sono solo le speculazioni del grande capitale. L’impossibile "crescita" infinita del liberismo è solo crescita dei profitti di una parte sempre più ristretta della popolazione mondiale (ad oggi 2 miliardi di esclusi) e ha portato alla crisi globale di lunga durata.

Chi ha ancora gli occhi per vedere può osservare come in Italia la «crescita» ha devastato il tessuto produttivo (dislocazioni e desertificazioni; arbitrio di finanza e banche; ascesa della criminalità organizzata), degradato e decerebrato la società (vedi cronaca quotidiana e immondizia mediatica), devastato l’ambiente e la salute, colpito le condizioni di vita di gran parte della popolazione (con una crescita, sí: dei poveri assoluti). Ogni "riforma" (almeno dagli anni ’80) è solo "peggioramento": annientamento dei diritti del lavoro, precariato, massacro delle pensioni, sfascio della formazione…

Con queste menzogne parlano i nemici del popolo, responsabili dell’attuale situazione: "classe politica" con partiti al seguito, istituzioni e apparati statali, finanza e banche, proprietari dei grandi mezzi di produzione e distribuzione – con giornalisti, opinionisti, economisti, etc., e media. Il centrosinistra dà a intendere che la soluzione sia il "cambio della guardia" (via Berlusconi & Co.), ma centrosinistra e centrodestra ne sono parimenti responsabili. Tutti costoro, i dominanti, già stanno operando e lo faranno fino in fondo, come subdominanti: con il loro comando interno classista e antipopolare, antisociale e antinazionale, al servizio di Usa e capitale trasnazionale.

Che fare? Si dice "il debito lo paghi chi lo ha contratto", "e ora congeliamolo" – ma, pur riuscendo a farlo, i fondi per pagarlo con gli interessi verrebbero comunque scaricati via via su chi produce (per via diretta e indiretta) le risorse, cioè sulla massa della popolazione.

Il debito non si paga. Si dirà: "è il baratro, saltano euro e Ue". Ma è già questo il baratro – da cui bisogna uscire. L’euro ha dimezzato le retribuzioni e serve alla speculazione – salti pure. L’Ue è contro l’Europa e serve a schiacciare gli europei per conto di grande capitale, superpotenza e maggiori potenze – ben venga il crollo.

Ne conseguono: fine di spese e "missioni" militari; cassazione delle «grandi opere» inutili e devastanti; eliminazione dello spadroneggiamento delle banche con la loro statizzazione; ripristino dei diritti del lavoro (comprese fine del precariato e riduzione dell’età pensionabile); sviluppo (qualitativo e tutt’altro dalla "crescita") economico, sociale, culturale, ambientale interno. E vanno, intanto, perseguiti anche personalmente i responsabili del disastro.

Come fare? La battaglia sarà lunga. La sola vera via (con il preliminare "igienico", pena rapido fallimento, di escludere politica "ufficiale", partiti, partitini, e vari supporters, sindacati "ufficiali", retaggi dello "stato di cose" del disastro) è l’auto-organizzazione di democrazia diretta, volta a:
  • estendere il no al pagamento del debito e di quanto è in atto, boicottarlo, far capire il fallimento dello Stato (subalterno) italiano con tutte le sue gestioni (governi), e del liberismo imposto, delegittimare i dominanti-subdominanti, i loro partiti, sindacati, istituzioni, e il loro complesso di media;
  • creare centri di democrazia effettiva sul territorio, attraverso momenti assembleari dove ricostruire la solidarietà sociale, con loro interconnessione a livello cittadino e intercittadino – contro la pseudodemocrazia vigente, fondata sulla sorveglianza, l'isolamento, il controllo e la manipolazione;
  • cominciare, dovunque possibile, in posti di lavoro, di studio, nel territorio, a lavorare concretamente per determinare le condizioni effettive per la riproduzione della nostra esistenza come liberi individui associati, nella priorità della produzione per la necessità e l’utilità e nella collaborazione sociale;
  • conquistarsi l’autonomia e rivendicare quella del paese (l’indipendenza è solo formale), puntare non a un’altra Costituzione (quella vigente, pur distorta e tradita, era già la sconfitta della Resistenza), ma alla costituzione di una politeia, una "organizzazione delle cose", una comunità dotata di coscienza politica e intelligenza critica per lo sviluppo del sociale, e dell’individuale in esso.
                   rivolto a chi ha già capito, intuito, sentito, che occorre una svolta decisiva

                                                                           Tratto da

  

3 commenti:

  1. Ciao. Veramente un gran bel post che ocndivido TUTTO.
    Vedo che nonostante la tua cupezza (e come darti torto) non hai mollato, e desideri umanamente e correttamente e biologicamente COMBATTERE.
    Ma occorre che molti si avvicinino a questo, perchè sennò siamo in un vicolo cieco biologico.
    io faccio quello che posso ma non sempre riesco a farmi sentire, è come se dicessi cose che non si vogliono ascoltare.
    Eppure parlo anche di riappropriarsi di vita sociale, di legami sociali di comunicazioni di scambi.
    Tutti negati dalla vita frenetica e odiosa che ci stanno facendo vivere.
    Senza dimenticare l'obnubilato cemento della massa mediatica, cartacea o teleradiovisiva, che riduce a poltiglia menti anche giovani (e direi ancora incellofanate).
    Però dobbiamo prorpio cominciare a farlo a costo di sembrare fuori di testa.
    Non c'è più tempo.
    Il trattato di Lisbona (visto che l'ha tirato fuori Bonobo) dimostra che non esiste più la sovranità popolare e nemmeno quella degli eletti più o meno democraticamente.
    Esiste la Commissione europea, una banda di burocrati chiusi da decenni in una turris eburnea senza mai guardare fuori e senza preoccuparsi degli effetti o o impatti delle loro scelte sulla vita dell'Europa stessa.

    Berlusconi fa bene a occuparsi di intercettazioni e così i giornalisti a occuparsi di Amanda: non hanno la possibilità di occuparsi di altro. Non spetta a loro nulla, né proporre, né leggere, né votare.

    E vista la possibilità di riammettere la pena di morte in caso di crisi europea (crisi di che cosa? economica dei capitalisti perchè delle nostre tasche miseramente vuote non gliene interessa) meglio non stuzzicare niente e nessuno.

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  2. Non è "come se". "E'", punto.
    A nessuno fa piacere sentirsi dire che è "schiavo" di un sistema.
    Ognuno si sente sempre soggetto attivo e quando questa convinzione viene messa in dubbio preferisce girarsi dall'altra parte, piuttosto che fermarsi a riflettere.

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  3. Però sia io che te insisteremo....anche se COME SE!!

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