giovedì 20 ottobre 2011

IN LIBIA LA RIVOLTA E' FINITA. IN GRECIA STA INIZIANDO





Mentre i leaders mondiali tirano un sospiro di sollievo per la morte del "tiranno" libico, che si porta nell'aldilà anche gli incofessabili segreti delle sue relazioni internazionali, in Grecia il parlamento è inutilmente impegnato ad evitare di far precipitare il paese nel baratro del default.

(TMNews) Un uomo è morto nel corso degli scontri con la polizia davanti al parlamento di Atene. L'uomo sarebbe deceduto in ospedale dove era stato ricoverato dopo i tumulti scoppiati per protestare contro le ennesime misure anticrisi. L'uomo, un muratore, era stato ferito alla testa durante le violenze scoppiate a metà giornata tra manifestanti comunisti e gruppi di giovani provocatori incappucciati. Le cause della morte non sono ancora state chiarite. I manifestanti, muniti di spranghe di legno e bastoni, si sono si sono radunati davanti al parlamento dove i deputati stavano votando le nuove misure economiche. In piazza nella capitale greca sono scesi circa 17.000 manifestanti.

Le forze dell'ordine hanno sparato lacrimogeni per respingere alcuni gruppi di giovani che lanciavano pietre e cocktail Molotov contro l'edificio.Secondo una televisione privata greca un manifestante, caduto da un muro, è rimasto ferito alla testa.

Gli incidenti sono iniziati dopo una rissa tra giovani incappucciati e il servizio d'ordine del fronte sindacale comunista Pame, che si trovava vicino alle ringhiere di ferro messe a difesa dell'ingresso del parlamento. Ieri gli incidenti hanno causato almeno 70 feriti, di cui 50 poliziotti.

Il parlamento è chiamato ad approvare in via definitiva le nuove misure dettate dei creditori del Paese, Ue e Fondo monetario internazionale (Fmi), già approvate ieri sera con 154 sì dei deputati del Pasok, partito socialista del premier George Papandreou, contro 141 no, su 295 deputati presenti. Le nuove misure prevedono una riduzione del numero degli impiegati pubblici e un taglio al loro stipendio, aumenti delle imposte e il congelamento di convenzioni collettive. Ciò comporterà un abbassamento generalizzato dei salari anche nel settore privato.

"Il governo, il Fondo monetario internazionale (Fmi) e l'Unione europea (Ue) nuocciono alla salute", hanno scandito i dipendenti del settore della sanità. Il centro di Atene è nuovamente chiuso alla circolazione e il Parlamento è circondato da decine di furgoni delle forze dell'ordine in assetto anti-sommossa.

2 commenti:

  1. Ciao.

    Da sempre l'elemento semplice mangia quello complesso, sia in fisica e sia in biologia.

    Quando la situazione si allarma, questo succede in modo ancora più devastante e la situazione si allarma quando mancano ENERGIA E MATERIA.

    Letto in chiave antropologica si potrebbe dire che in un clima di crisi globale energetica e alimentare in cui ci troviamo da almeno due anni, è facile definire nemici coloro che dicono che le cose peggioreranno se non ci si da un taglio agli errori di modello. Quello della crescita indefinita.

    Chi domina la scena economica e mondiale semplifica le cose e riduce a nemico chi
    sostiene un pensiero complesso, e dicesi pensiero complesso chi legge LA REALTA' FISICA DEL PIANETA e non le ipotesi finanziario economiche di cui oramai si riconosce il loro essere fuori da qualsiasi schema fisico.
    Sono virtuali, sono colpi di computer, sono vagheggiamenti di folli.

    Il limite fisico è che non esiste nè energia nè materia infinita per seguire le follie finanziarie delle elìte economiche se non con un progressivo depauperamento di miliardi di persone, come se non bastassero gli attuali 5/7 della popolazione mondiale.

    Noi occidentali, cuscinetto della elìte, stiamo cominciando a percepire con questa crisi. La Grecia, piccolina e periferica, ha dato il là alle danze.

    E' una DISCESA ENERGETICA quella che stiamo vedendo, un processo che gli scienziati conoscono e studiano da almeno 50 anni.

    Capirlo in tempo eviterebbe ciò che da sempre (IMPERO ROMANO DOCET CON I CEREALI) si conosce dei processi di carenza energetica OVVERO la perdita di conoscenze (scienza arte musica giustizia sociale) con rischi di incomprimibili rivolte e cortei e relativi morti e devastazioni e carestie.

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  2. Per ciò che riguarda la Grecia, non ho niente da aggiungere perché hai già scritto tutto tu.

    Per la morte di Gheddafi, vorrei sottolineare "solo" il fatto che i governanti europei hanno tirato un sospiro di sollievo non tanto per la cattura del tiranno, ma per la sua morte, perché così si sono dovuti risparmiare il "fastidio" di processarlo (evidentemente per atti contro l'umanità) e tenerlo segregato vita natural durante col rischio perenne che potesse tentare la fuga e che, quindi, il regime non cadesse.

    Come al solito, ipocrisia allo stato puro: che dicessero chiaramente che sono contenti che sia schiattato, sarebbero credibili una volta tanto.

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