lunedì 3 ottobre 2011

I VERI ARGOMENTI





Breve rassegna degli argomenti di discussione pubblicati oggi dai media:

La Fiat ha comunicato che dall'inizio del prossimo anno uscirà da Confindustria.
Grandi titoli in prima pagina, accompagnati dalla lieta novella che Marchionne annuncia che a Mirafiori verranno installate le nuove catene di montaggio per consentire che dal 2013 possa entrare in produzione il nuovissimo Suv che i sindacati aspettano come la panacea per salvare i posti di lavoro degli operai.
A parte che l'uscita da Confindustria era chiara già da tempo, continuo a domandarmi come si possa esultare per la produzione di un mezzo così inquinante e così poco a buon mercato: sarà mica che le modernissime catene di montaggio siano del tipo ad alta automatizzazione e che quindi, come in Corea, non prevedano l'impiego di esseri umani?

Grande attesa per la sentenza d'appello del delitto di Perugia, in cui l'accusa dice che Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono colpevoli, mentre la difesa sostiene la loro innocenza.
Mi pare che ciò sia assolutamente logico. Sarebbe una notizia se i difensori chiedessero la condanna dei loro clienti, contro il parere di un pubblico ministero convinto della loro innocenza.
Ma per il resto, uno può essere colpevolista o innocentista, oppure fregarsene.

Nella Lega continua la resa dei conti tra Bossi e i frondisti guidati da Maroni.
Prendo atto, ma non avendoli mai votati e non pensando di farlo neanche adesso, non vedo perché il dibattito dovrebbe entusiasmarmi.

Inizia oggi a Milano il cosiddetto processo "Ruby-gate", che vede imputati Berlusconi, Fede, Mora e Minetti.
Chi vuole, può andarsi a godere lo spettacolo. Quello che c'era da dire, però, è già stato detto e discusso in abbondanza, quindi, a meno di eclatanti novità, non vedo nuovi temi di discussione.

Continua l'acceso dibattito sulla legge elettorale, all'indomani del successo della raccolta di firme per chiedere il referendum, tra favorevoli, contrari e i "si, ma anche no" del Pd.
Novità oggi: nessuna. Rimango dell'idea che piuttosto che questa legge elettorale qualunque altro sistema sia preferibile, ma continuo a pensare che prima del "come" votare, occorra discutere approfonditamente su "chi" votare e sul "perché".

Un po' più sottovoce, la crisi greca con l'annuncio del taglio di 30.000 posti di lavoro nel pubblico impiego.
Grande attenzione alle reazioni, negative, delle Borse; molta enfasi sul fatto che comunque in Grecia le cose stanno rapidamente peggiorando nonostante gli aiuti promessi dalla "Trojka", segno evidente che il rimedio è peggiore dela causa. Ma di questo è meglio non parlare: la gente potrebbe essere stimolata a chiedersi se sia proprio il caso di continuare a tenere in vita un cadavere, o piuttosto se non sia meglio pensare a qualche ricetta alternativa. Come del resto è meglio tacere sul fatto che i licenziamenti nel pubblico impiego rappresentano più di un quarto dei lavoratori pubblici greci.
Gli investimenti prima di tutto. Per chi non investe in borsa, pazienza.

Sull'Islanda, ormai sono riusciti a convincere la maggior parte delle persone che la loro ricetta è valida solo a condizione che la popolazione sia poco numerosa; quindi, molta evidenza sul fatto che loro sono "solo" in 300.000 e quasi nulla su quello che hanno fatto.
A parte il fatto che per me è già inconcepibile pensare di mettere d'accordo quelle "poche" centinaia di migliaia di individui, non c'è ancora nessuno che mi abbia dimostrato in modo inconfutabile perché ciò non sia possibile per un numero più grande di persone.

Della "lettera segreta" Draghi-Trichet al governo italiano nessuno parla proprio più.
Eppure lì dentro stanno scritti nero su bianco gli obiettivi e le finalità dell'Europa, intesa come entità sovranazionale: annientamento dello Stato sociale e dei diritti dei cittadini; vendita di tutti i servizi pubblici ai privati; riforme costituzionali per consentire tutto ciò.
Ma il dibattito deve concentrarsi sul fatto che finalmente sappiamo che quella lettera esisteva davvero.
E il presidente Napolitano dice che la Costituzione bisogna amarla.
Per una volta, sono d'accordo con lui: bisogna amarla e, aggiungo io, ricordarla con grande affetto, quando sarà definitivamente morta.

9 commenti:

  1. Riconcordo.
    Mi sembra che siamo in pochi a vederla così.
    Anche io avevo detto che l'Islanda è poco abitata e che 300.000 abitanti sono pochi rispetto a 60.000.000 (il chè è OVVIO), ma ho dato anche altre motivazioni di difficoltà e quindi un DOVER ADATTARE quei principi (IL DEBITO PUBBLICO COSI' COME CE LO DICONO NON ESISTE) a un Paese DIVERSISSIMO come l'Italia.
    Tuttavia ci si ferma alla banalità dei dati numerici su quanti abitanti (e perchè non il clima? o la cucina tradizionale? o le squadre di basket?).

    I posti statali in Grecia non possono essere sottoposti a licenziamento visto che è scritto nella Costituzione.
    I posti che stanno saltando in Ellade sono i parastatali. Il che non riduce la sofferenza di chi si ritrova a casa senza alternative (nella bieca lettera della BCE era invece un tema trattato ovvero la BCE chiedeva di riutilizzare i lavoratori non di lasciarli morire sulla strade). Una cosa buona sola e ovviamente quella è stata SALTATA.

    RispondiElimina
  2. @Daniela
    Il problema è proprio questo. 300 mila sono pochi, dicono, e a rigor di logica è vero.
    Ma facciamo un altro esempio: una manifestazione di 300 mila persone si può definire piccola?

    RispondiElimina
  3. ...se è fatta dal PDL e dalla Lega è EPOCALE.
    Sennò è marginale, la prefettura conta male, contano male i promotori della manifestazione, gli italiani non sanno contare, contano solo fino a 10, il sole è giallo, il mare è blu, cuccurucucù paloma...
    INSOMMA DIPENDE.

    RispondiElimina
  4. Sarà che vedo il bicchiere mezzo pieno, ma ieri per loro l'Islanda non esisteva, poi a furia di dirlo nel web hanno dovuto ammettere che esiste il caso Islanda ma sono in pochi. Ora proseguiamo spiegando che può nascere un caso Islanda anche in Italia con 60 milioni di persone e vediamo cosa diranno tra 6 mesi.

    RispondiElimina
  5. @Paolo
    Hai centrato il problema. E' stata la gente che, parlandone ha costretto i grandi media a occuparsi della questione.
    Questo però dimostra che l'informazione non è nelle mani di qualcuno: è nelle nostre.
    Il vero problema è che il dire che B. controlla l'informazione serve alla gente come "valvola di sfogo" per indignarsi senza reagire.
    Spero di essere stato chiaro.

    RispondiElimina
  6. Ottima rassegna; mi spiace solo di essere arrivato un po' tardi a commentarla anche se, comunque, rimane piuttosto attuale.
    Certo l'argomento Islanda è molto ghiotto, ma non bisogna sottovalutare quello della lettera Draghi-Trichet, che con la BCE stanno letteralmente dettando le condizioni agli Stati, Italia in primis, per "uscire dalla crisi"...causata dalle banche!
    Martedì non ho seguito Ballarò, ma un pezzetto lo colto; un giovane che non ho riconosciuto ha detto che le banche non sono il soggetto giusto per definire le condizioni per uscire dalla crisi, ed ha citato il caso dell'Argentina, che grazie al prezioso aiuto delle banche ha ricevuto il colpo di grazia nel suo periodo più duro. Vi risulta?
    Se trovassi qualcos'altro sull'argomento lo metterò on-line.

    RispondiElimina
  7. @Roby
    Guardati su Youtube "diario del saccheggio", dove viene spiegato molto bene la vicenda argentina.

    RispondiElimina
  8. Mi vergogno un po' ma... Errata corrige «l'ho colto». Un errore di battitura così grossolano non me lo perdono io stesso.
    Riguardo al film che mi consigli: non mancherò quanto prima di vederlo. Tanto più che è già da un bel pezzo che mi ripropongo di guardarlo.

    RispondiElimina