venerdì 18 novembre 2011

DIECI PICCOLI INDIANI

Intervento di Nigel Farage, presidente del gruppo Europa della LIbertà e della Democrazia al Parlamento Europeo

"Eccoci qua, sull'orlo di un disastro finanziario e sociale e abbiamo oggi nella stanza le quattro persone che sarebbero dovuti essere responsabili. Abbiamo ascoltato i discorsi più ottusi e tecnocratici che abbia mai sentito. Siete tutti a negare! Secondo qualsiasi misuratore oggettivo, l'Euro è un fallimento. E chi è il responsabile? Chi è in carica di voi? La risposta è ovviamente: "Nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha una legittimazione democratica per il ruolo che ricoprite in questa crisi." E in questo vuoto, seppur controvoglia, è entrata in scena Agela Merkel e viviamo ora in un'Europa dominata dalla Germania. Un'eventualità che il progetto europeo intendeva escludere. Una situazione per prevenire la quale chi ci ha preceduto ha pagato un caro prezzo in sangue. Io non voglio vivere in un un'Europa dominata dalla Germania e non lo vogliono i cittadini europei. Ma voi avete avuto un ruolo in tutto ciò. Perché quando il primo ministro Papandreou si è alzato e ha usato il termine "referendum" lei, signor Rehn lo ha descritto come una "violazione della fiducia", e i suoi amici qui si sono radunati come un branco di iene attorno a Papandreou, lo hanno fatto rimuovere e rimpiazzare con un governo-marionetta. Che spettacolo Assolutamente disgustoso è stato. E non soddisfatti, avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. Così è stato rimosso e rimpiazzato da Monti, un ex commissario europeo, un architetto del disastro dell'Euro, un uomo che non era nemmeno membro del Parlamento.
Sta diventando come un romanzo di Agatha Christie, dove stiamo cercando di capire chi è il prossimo che sarà fatto cadere. La differenza è che noi sappiamo chi sono i cattivi. Voi tutti dovreste essere ritenuti responsabili di ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati. E devo dire, signor Van Rompuy, 18 mesi fa quando ci siamo incontrati per la prima volta, mi ero sbagliato sul suo conto. La definii un "assassino silenzioso delle democrazie degli stati nazionali". Ora non più, lei è piuttosto chiassoso nel suo operare, non crede? Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia e ha detto: "Questo non è il tempo per le elezioni, ma è il tempo delle azioni". Per Dio, chi le dà il diritto di dire queste cose al popolo italiano?"

4 commenti:

  1. Visto...e che dire non ha proprio torto, anzi. Però bisogna anche ricordare che i cattivi SIAMO NOI, ognuno singolarmente, a faticare a riconoscere le cose che veramente dovrebbero avere valore nella vita.” Dal mio punto di vista, ritengo sarebbe inutile fingere di ritornare a riproporre un’arte etica, se quell’etica non è presente dentro di noi.

    Ti indico questo post
    http://ilupidieinstein.blogspot.com/2011/11/imbranata-nel-salvare-chi-nei-guai-la.html

    dal titolo Auerback: l’Unione Europea è un’associazione a delinquere

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  2. @Dioniso
    Articolo estremamente interessante, con un'analisi della situazione molto lucida, benchè non dia spazio alcuno alla speranza.
    Circa la tua affermazione sulle colpe, sono pienamente d'accordo con te.
    Da tempo, infatti, diffido dell'industria dell'indignazione, che mi sembra un modo sottile per crearci un gigantesco alibi per quanto ci accade intorno.

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  3. Bravo, un alibi, il colpevole cerchiamo sempre, così la nostra coscienza è pulita e magari andiamo in paradiso, aspetta che rido . . . :-)))
    Purtroppo non è neanche vero che la colpa sia solo nostra, ma anche nostra certamente, poi confluiscono nel fiume della vita quelle che noi chiamiamo coincidenze, poi ci sono le amicizie, le persone che incontri, le circostanze avverse o meno, insomma tante di quelle eventualità che possiamo dare la colpa a chiunque, noi compresi.
    Non so se mi sono spiegato . . .

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  4. Direi che ti sei spiegato bene. Ormai viviamo in un ambiente dove, se hai fatto qualcosa, puoi sempre indicare qualcun altro e dire che lui ha fatto peggio.

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