sabato 5 novembre 2011

DAI FATTI SUOI, AI FATTI LORO





Berlusconi ormai non ce la fa più. Chiuso nel suo bunker, sta facendo la conta di quanti gli sono ancora fedeli e dei traditori che, in vista del crollo finale, si stanno riposizionando con la "resistenza" per rifarsi una verginità e garantirsi un posticino nel nuovo che verrà.

Ormai tutto il mondo gli sta dicendo chiaramente che è ora che se ne vada. Borse, media, ministri e consiglieri, opinionisti: tutti lo invitano a "fare un passo indietro". Tutti, meno quelli che dovrebbero, cioè la sua finta opposizione, impegnata in meschini calcoli di piccola politica: chi vorrebbe dargli subito il colpo di grazia per entrare in una maggioranza senza lui al governo; e chi, invece, lo vorrebbe lasciare a bagnomaria, per non doversi ritrovare poi col cerino in mano a gestire le "riforme" più impopolari che la Storia ricordi.

Non è certo un caso che nessun partito abbia ancora proposto un suo esponente per la guida di un nuovo governo: segno evidente che nessuno vuole occupare una poltrona che scotta davvero tanto. Meglio quindi un esterno, il solito "tecnico" dei momenti difficili, da appoggiare senza sporcarsi troppo le mani mentre saranno varati quei provvedimenti definiti necessari sebbene largamente impopolari.

Sembra quindi che si sia finalmente giunti al tanto atteso giorno in cui un imprenditore prestato alla politica per farsi i fatti suoi verrà disarcionato: in tanti, me compreso, abbiamo atteso quel giorno, sicuri che poi sarebbe sorto un periodo migliore per tutti. Finalmente, avremmo potuto scegliere qualcuno che non si facesse i fatti propri, ma i nostri.

Devo dire che il calcolo si è rivelato totalmente errato: al posto di uno che tutela i suoi affari, unitamente al piccolo potere dei suoi masnadieri, ci ritroveremo a breve qualcuno messo lì per tutelare gli interessi dei grandi poteri internazionali e per attuare quelle "riforme" che sono esattamente tutto ciò che non deve essere fatto per tutelare noi cittadini, cioè i fatti nostri.

Noi abbiamo bisigno di case, trasporti, sanità, lavoro, diritti ecc. ( di benessere ), mentre loro parlano di banche, economia, liberalizzazioni, licenziamenti, flessibilità ( riforme strutturali ): una zona dell'Europa "alla cinese", competitiva per le esportazioni, ma con un tenore di vita che forse non si avvicina neppure al tanto vituperato Medio Evo.

Passeremo da uno che si fa i fatti suoi a quelli che si faranno i fatti Loro, senza transitare dai nostri.
Ancora una volta, grideremo "RIDATECI IL PUZZONE!"

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