In questi due giorni, si assiste all'ennesimo avvincente dibattito sul nulla, incentrato sulla ricorrenza dei 150 anni dell'unità d'Italia.
A dare il via alla dotta discussione è stata la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha contabilizzato la storica data, affermando che non lavorare quel giorno comporterebbe perdite elevate, anche perché "la data scelta dal governo" cade di Giovedì, con il rischio di invogliare quei fancazzisti dei dipendenti ad organizzarsi subito un bel ponte. Appena si è accorta della cagata uscita dalla sua bocca, ha subito tentato di rimediare: le aziende si impegneranno a celebrare adeguatamente la giornata, facendo partecipare i lavoratori.
Io ci sto!!! Mi immagino già i dipendenti seduti nelle sale riunione mentre dei professori di storia tengono delle "lectio magistralis" di otto ore sulla storia dell'unità d'Italia.
In più, qualcuno dovrebbe far notare alla colta(?) presidentessa che la data non l'ha scelta il governo, ma la Storia.
Invece di far finta di nulla, il segretario della UIL Angeletti ha voluto dimostrare ai suoi iscritti che anche lui ha studiato con profitto: si sarebbe infatti aspettato che la festa della Repubblica ( 2 Giugno ) fosse stata accorpata al 17 Marzo, perché va bene festeggiare ed essere istruiti ma bisogna anche produrre.
Spero che la sua intelligenza non gli suggerisca di festeggiare la Pasqua il 25 Dicembre...
Ha chiuso il trittico il Ministro delle Porcate Calderoli ( con quella faccia non può non essere un genio ), che, dopo aver istituito la ricorrenza con un'apposita legge approvata anche da lui come membro del Governo, adesso la critica.
Almeno lui è leghista, quindi dice cazzate per definizione.
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