venerdì 18 gennaio 2013

MARIA ROSA FERRITTO SI DIMETTE DAL MOVIMENTO 5 STELLE

Maria Rosa Ferritto
Maria Rosa Ferritto

Non esiste libertà di parola, opinione o la possibilità di dissentire dalle decisioni del capo unico” queste le motivazioni dell’ex consigliere del Comune di San Benedetto.

 Aveva lasciato il suo posto in Comune a Riego Gambini solo qualche mese fa, ad agosto (guarda l’intervista). Per “Motivi di lavoro”, aveva detto. Ora Maria Grazia Ferritto annuncia le dimissioni dal Movimento 5 Stelle e lo fa con una lettera pubblicata sulla sua pagina di Facebook.

Riportiamo integralmente:

“Il motivo è molto semplice e anche intuibile. Semplicemente non mi riconosco più nel 5 stelle perché trovo che siano stati violati tutti i principi della democrazia, della trasparenza e della partecipazione. Gli attivisti non hanno mai potuto dire la loro sulla politica nazionale del Movimento, né far parte attiva del programma o scegliere con quali criteri selezionare i candidati al Parlamento.
Non esiste libertà di parola, di opinione o la possibilità di dissentire dalle decisioni e dalle esternazioni del capo unico anzi dei 2 capi unici del Movimento. Non possiamo farci portatori della democrazia dal basso se questa non esiste neanche all’interno del Movimento.
L’ultima vicenda che riguarda le dichiarazioni di Grillo riguardo Casa Pound è stata per me la goccia. Invece di prendere una netta distanza da certe nefaste ideologie, addirittura ha prospettato loro un’apertura. Sono sdegnata e mi vergogno di queste sue dichiarazioni. Non è la mia voce e non è il mio pensiero. Ma non c’è modo di poter far sentire la mia voce, l’unico preposto a farlo è sempre e solo Grillo che ormai da tempo non lo ritengo più essere il mio portavoce.
Questo è il mio personale pensiero frutto di mesi e mesi di crisi e di tentativi per cercare di cambiare ciò che non mi piaceva all’interno del Movimento. In questo lasso di tempo ho visto fare di tutto da Grillo: consiglieri e attivisti cacciati a suon di diffida dei suoi avvocati spesso senza una giusta causa, diktat (divieto di andare in tv) e prese di posizione imposti (ius soli) senza possibilità di discussione dal basso, divieto assoluto per gli attivisti di organizzare incontri nazionali senza il suo consenso.
Altra cosa invece sono i ragazzi e le ragazze del Movimento che portano avanti il lavoro sul loro territorio, che ho avuto modo di conoscere in questi anni e sulla cui onestà e impegno non ho dubbi. Loro sì, hanno tutta la mia stima.
Credo però sia troppo importante essere sempre critici anche al nostro interno ed essere sempre onesti con se stessi e con gli altri, denunciando ciò che non va anche riguardo a ciò che ci è di più caro, come lo era per me il Movimento. Non è infatti senza dolore che pratico questo taglio, ma devo seguire i miei principi di onestà e coerenza. Forse non sono adatta a fare politica perchè non accetto compromessi e mezze misure.
Mi auguro che nessuno me ne voglia ma preferisco uscire e andarmene per la mia strada”.

FONTE

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