mercoledì 16 gennaio 2013

ELEZIONI: TANTO RUMORE PER IL NULLA...



Dato che vado per i 40, faccio parte a pieno titolo di quella che l'ambizioso presidente Monti chiama "la generazione perduta", quella fetta di popolazione che volente o nolente è stata di fatto "esodata" a causa di politiche sociali ed economiche drammaticamente - per non dire colpevolmente - sbagliate: precarizzata selvaggiamente in cambio di niente e senza alcuna speranza di ottenere un domani una pensione che permetta non dico una vecchiaia dignitosa, ma neppure una minima sussistenza. Per non lasciare alcun barlume di speranza, si è fatto in modo di annullare anche il miraggio pensionistico, aumentando la distanza dal traguardo, con gli handicap delle varie riforme del welfare (per inciso, anche l'introduzione della schiavitù è una riforma), una più ignobile dell'altra.

Che un presidente del consiglio possa certificare un così grande fallimento politico e sociale senza che nessuno di coloro che chiama in causa senta il bisogno di replicare o quanto meno di giustificarsi/scusarsi è per me già un buon motivo per non votare nessuno dei cosiddetti vecchi politici.

E dato che neanche il "nuovo" che avanza dice chiaramente qualcosa in proposito, neanche le "novità" saranno prese da me in considerazione.

Questo per quanto riguarda il particolare.

In un contesto più generale, però, penso che ugualmente non valga la pena perdere tempo a votare qualcuno. L'unica cosa che farò sarà stare a guardare, allibendo, questa campagna elettorale che impegnerà un sacco di energie per ottenere...: massimo sforzo per il minimo risultato.

Naturalmente i grandi media, per i loro interessi di bottega, devono per forza presentare l'evento come epocale. E dato che niente come il futile genera dibattito, qualsiasi starnuto - tipo la buffonata del voto utile, solo per fare un esempio possibile tra i tanti - viene e verrà amplificato a dismisura.

Quindi, grande eco per Monti che sostiene che gli schieramenti devono tagliare le ali più estreme, o che la sua agenda è l'unica possibile: una bibbia in tutto e per tutto. Appelli al voto utile - per chi? - perché il paese ha bisogno di stabilità.
(Giusto tra parentesi, tesi confutata dalla semplice constatazione che quando si votava col sistema proporzionale i governi duravano infinitamente meno di oggi, ma le legislature duravano tutte cinque anni. E che colui che osò proporre un premio di maggioranza che assegnava il 55% dei seggi al partito che avesse raggiunto il 50,1% dei voti, quel De Gasperi che oggi tutti citano ad esempio, fu sostanzialmente fatto fuori dal parlamento proprio a causa di quella "legge truffa". Altri tempi).
Pantomime su Berlusconi che si ritira, no si candida, fa il premier, il capo della coalizione. Ma chi, sano di mente, poteva pensare che si sarebbe ritirato con i casini giudiziari e aziendali che ha? E dato che la Lega se l'è comprata, come poteva succedere che Maroni potesse davvero staccarsi da lui?
Titoloni per Rivoluzione Civile di Ingroia, che si dimette da giudice per andare in Guatemala, se ne va subito anche da lì per candidarsi e speriamo che lo eleggano, così almeno si ferma un po'.
(A proposito, qual è una rivoluzione "incivile"? Di solito sono cruente o, assai più raramente, incruente).
O, infine, Grillo che candida dei giovani che o la pensano come lui o se ne vanno fuori dalle balle; che fa delle "parlamentarie" - in cui si è parlato pochissimo - con i candidati che postavano in rete i loro spot elettorali che sembrano i casting del Grande Fratello (guardare QUI per credere); che permette di votare a poche decine di migliaia di persone e poi chiama buffonarie le primarie del PD (partito che si definisce di massa e poi rappresenta la media e alta borghesia) a cui si presentano a votare in milioni; che abusa delle allegorie storiche: la "Waterloo di Monti" - ma dopo Waterloo c'è stata la Restaurazione -, o "Parma sarà la nostra Stalingrado" - ma Stalingrado era assediata dai nazisti -; che "l'antifascismo non è un mio problema", anche se "non sono mai stato fascista".

Insomma, questo è ciò che passerà il convento nel prossimo mese. Invece, silenzio totale su quello che, forse, dovrebbe essere l'unico argomento davvero importante: l'Europa e ciò che la riguarda (crisi compresa).

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