giovedì 19 luglio 2012

INFINE ANCHE LE FONTI UFFICIALI COMINCIANO AD AMMETTERLO : L'ITALIA E' A RISCHIO DEFAULT



Infine anche le prime fonti ufficiali cominciano ad ammetterlo: l'Italia è a rischio DEFAULT....

“L’Italia è a rischio default”
18/07/2012 - Luigi Zingales e l'allarme per il paese
“Se la situazione peggiora l’Italia non ce la fa”.
Lo afferma l’economista Luigi Zingales, docente alla Chicago Booth School of Business, intervistato dal Gr3 Rai.


“Gia’ 450 punti di spread sono per il governo impossibili da sostenere nel lungo periodo, difficili nel breve – aggiunge -: o lo spread rientra in termini relativamente veloci entro i 200 punti, o e’ veramente difficile che l’Italia riesca a evitare un default”.
Quanto alle prospettive del Paese, sottolinea Zingales, “purtroppo la Banca d’Italia ha ragione, il credit crunch si sta riflettendo sull’economia, e un Pil in calo del 2,5 per cento nel 2012 c’e’ tutto, finche’ non si risolve l’incertezza e’ difficile vedere segnali di ripresa”.


Continua

1 commento:

  1. Ciao. Ti lascio un link da dove, lavorando come un salmone, risalirai ad altri dati e blog.
    http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=16922

    C'è qualcosa che non va. Siamo più virtuosi della sprecona e derogante e arrogante Germania (che ha la pessima tendenza a sentirsi fuori dal coro, con pessima memoria di ciò che le accade DOPO), noi e gli altri PIIGS.
    Praticamente non abbiamo disavanzo primario e il debito tedesco è anche maggiore del nostro.
    Abbiamo fatto supersacrifici e adesso siamo con lo spread a 480.
    C'E' QUALCOSA CHE NON VA.
    E non siamo noi.
    Il FMI al contrario della tedescoide UE dice di utilizzare tecniche keynesiane (!!!!!!!!!) per andare oltre la recessione, la UE, tedescocentrica, dice solo RIGORE RIGORE RIGORE.
    Quello del rigor mortis??
    Una crisi economica in Africa scatena guerre virulente e senza scampo (io morirei subito, non sono veloce, non sono forte e nemmeno furba), in Europa grazie alla UE ci siamo fermati almeno un paio di volte dalla fine della seconda guerra.
    Per quanto però, se i cittadini europei, a partire dal sud Europa, stanno peggiorando nettamente le condizioni di vita e le speranze nel futuro?
    e qui un articolo interessante sulla deflazione salariale tedesca
    http://vocidallagermania.blogspot.it/2012/04/deflazione-salariale-ja-genau.html

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