giovedì 27 gennaio 2011

Cari Compagni...grazie!!! Firmato Bondi

Dunque il Ministro della cultura Sandro Bondi ce l'ha fatta. Ieri il Parlamento ha respinto la mozione di sfiducia a suo carico.
Il disastro di Pompei, le critiche dei sovrintendenti alla sua gestione e gli scandali a base di nepotismi vari e piaggerie non sono state ritenute motivazioni sufficienti per revocargli l'incarico.
Durante il dibattito, il Ministro ha affermato che il "colpo mortale alla cultura" lo ha dato "la sinistra" portando durante i suoi governi "150 milioni di euro in meno alla cultura".
Visto che, evidentemente già sapeva che per lui la giornata buttava bene, ha deciso di volare alto :  "Ma voi che avete presentato la mozione di sfiducia siete davvero interessati a discutere di cultura? O le vostre intenzioni sono altre? Probabilmente volete tentare di dare l'ennesima spallata al governo in questa ansia che vi divora da tempo facendovi perdere il senso della politica ma questo cinismo della politica non porta da nessuna parte, è miope, lo ricordo soprattutto ai cattolici del Pd".
Infine, ha concluso:  "Ho rivendicato i meriti e ho ammesso i miei demeriti. Vi chiedo soltanto di valutarli con obiettività senza animosità politica e di decidere di conseguenza".
Giudizio: non male.
Notare l'accusa alla sinistra di avere dato 150 milioni di euro in meno, come se soldi e cultura fossero la stessa cosa: seguendo il ragionamento allora, il deposito di Paperon de' Paperoni andrebbe considerato una delle meraviglie del Mondo, come i caveau delle banche: con tutti i soldi che ci stanno!!!
Berlusconi si rivela essere uno stupendo parafulmine per tutti i suoi sodali: infatti qualunque sia il problema (scandalo, "porcata" o inefficienza), basta dire che si ammettono i propri errori (rivendicando nel contempo i propri meriti) e chiuderla così. Se qualcuno dovesse insistere a criticare, allora non è più critica, ma ci sono altre incoffessabili ragioni di astio e odio, non verso colui che è oggetto delle critiche, bensì contro il Cavaliere.
Infine, sarà bene rassegnarci: qui da noi, (a differenza del resto del mondo, dove solo una parte di quello di cui è stato accusato Bondi, sarebbe stato più che sufficiente a farlo dimettere) insistere nella richiesta di dimissioni non è un civile senso di opposizione contro uno incollato alla poltrona per ordini superiori, ma diventa ansia che ci divora.
Siamo proprio da psicanalisi.

Nessun commento:

Posta un commento