giovedì 5 aprile 2012

QUALIS PATER, TALIS FILIUS




Umberto Bossi ha improvvisamente scoperto di essere stato preso per il culo anche dal Trota.
"Renzo paga le rate per il leasing della macchina". Peccato che la macchina sia già stata pagata per intero.

Oddio, dopo averlo sentito parlare, francamente un'intelligenza così superiore alla media come la sua potrebbe anche essere capace di arrivare a tanto. E poi sarebbe in linea con la moda politica del momento: pagare le rate per il leasing dell'automobile, essendone già proprietario a sua insaputa.

"Renzo studia Economia all'università. Mi ha fatto vedere il libretto". Balla anche questa.
Pare che i suoi studi siano costati 300.000 Euro. E' vero che riuscire a far studiare un così fantastico esponente della futura classe dirigente del partito deve essere stata una fatica immane, ma comunque è una cifra un tantino esagerata.

Comunque non è tutta colpa del Trota. E' un vizio di famiglia e del resto buon sangue non mente.



' UMBERTO? BUGIARDO E SFATICATO'

MILANO - "Bugiardo e fannullone. Uno che a 35 anni non aveva mai lavorato, si faceva mantenere agli studi dai genitori e mi raccontò una clamorosa bugia, facendomi credere che si era laureato. Ecco com' era il Bossi che ho sposato". Parola di Gigliola Guidali, ex moglie del leader della Lega nord Umberto Bossi, che ha rilasciato al settimanale Oggi una intervista nella quale traccia un profilo sul suo ex marito a dir poco velenoso. La signora Gigliola finora aveva osservato un rigoroso silenzio sui dodici anni trascorsi accanto al leader del Carroccio. Ora lo rompe e consegna al settimanale una confessione al vetriolo. "Lo sposai - racconta l' ex consorte di Bossi a Oggi - perché mi aveva fatto montagne di promesse. Non ne ha mai mantenuta nessuna. Lui è fatto così. E' un inguaribile incoerente, uno che dice di voler fare una cosa e invece fa esattamente il contrario. Non mi sono pentita di averlo lasciato, anche se ha avuto tanto successo in politica. Non mi potevo fidare di lui. E come me, nessuno dei nostri amici di allora". Nell' intervista, la signora Gigliola rivela numerosi particolari inediti della sua vita accanto al futuro senatur leghista, a partire dal primo incontro fino al giorno del matrimonio. Il servizio è corredato dalle foto tratte dall' album delle nozze, celebrate nel 1975.

Wikipedia scrive anche un altro simpatico aneddoto:

"Gigliola Guidali [...] in un'intervista, raccontò di aver chiesto la separazione dopo aver scoperto che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole «ciao amore, vado in ospedale»".

Come recita l'antico detto: " Qualis pater, talis filius "

REQUIESCAT IN PACE


Dalla malattia di Bossi la Lega non esiste più
E dopo di lui le correnti si azzanneranno


A parlare è Rosanna Sapori fino al 2000 membro del direttivo provinciale del Carroccio ed ex conduttrice di Tele Padania Libera: "Il Senatur dice cose che in realtà gli vengono messe in bocca da chi gli sta intorno. Peccato però che queste persone non abbiano ancora capito che senza di lui sono finiti anche loro. La gente vera, i leghisti duri e puri, credono solo nel leader. Il partito è lui e basta"


Rosanna Sapori, ex conduttrice di Tele Padania Libera
Bossi minaccia di cacciare chi lo contesta e dice che Flavio Tosi è uno stronzo. Ma non è lui a pensarlo. E’ chi gli sta intorno. Peccato però che queste persone non abbiano ancora capito, o fingano di non capire, che finito Bossi sono finiti anche loro. La gente vera, i leghisti duri e puri, credono solo nel Senatùr. La Lega è lui e basta”.

Chi parla è una che la pancia del movimento la conosce bene. E’ Rosanna Sapori, ex consigliera comunale leghista ad Azzano San Paolo, in provincia di Bergamo e fino al 2000 membro del direttivo provinciale del Carroccio. Oggi gestisce una tabaccheria a Bergamo, ma ancora nel 2004, quando il contratto di collaborazione non le fu più rinnovato, era una delle giornaliste e conduttrici di punta di Radio Padania Libera, l’emittente che qualche giorno fa ha censurato le telefonate di protesta contro l’imposizione di Maurilio Canton a segretario provinciale di Varese.

Ma non chiamatemi epurata – aggiunge – E’ vero, sono stata licenziata in tronco da Radio Padania, ma nessuno mi ha mai buttato fuori dalla Lega. Sono io che da allora non ho più rinnovato la tessera”. E al fattoquotidiano.it ricorda anche il patto segreto stipulato tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, di cui ha parlato di recente Gigi Moncalvo nel corso di In mezz’ora di Lucia Annunziata.

Si smette così di essere leghisti?
Perché? Cosa significa essere leghisti oggi?

Ce lo spieghi lei.
Significa essere cretini. Dalla malattia di Bossi la Lega non esiste più.

Come no? Ci sono ministri, parlamentari e sindaci leghisti in tutto il Nord Italia.
Ma perché secondo voi è Bossi che li sceglie? E’ lui che decide?

Cosa intende?
Che Bossi ha avuto un ictus fortissimo e da allora non è stato più lo stesso. Se oggi mi incontrasse per strada probabilmente non mi riconoscerebbe nemmeno. Due anni fa, al funerale di Vito Gnutti (ministro leghista dell’Industria nel primo governo Berlusconi, ndr) non riconobbe Alessandro Patelli (ex tesoriere del Carroccio, ndr)! Dopo la malattia non sapeva più nemmeno chi erano i figli e così chi gli stava intorno ha assunto il controllo su tutto.

A chi allude in particolare?
Soprattutto alla moglie. E’ lei che dal 2004 ha preso in mano la Lega e anche l’alleanza con Berlusconi. Sull’accordo scritto tra il Cavaliere e il Senatùr per la cessione del simbolo, oltre a quella del senatore Giuseppe Leoni, uno dei fondatori della Lega, c’è anche la sua firma.

Che prove ha lei per dire che quell’accordo esiste davvero?
La parola di Daniele Vimercati, l’unico giornalista che Bossi abbia mai apprezzato e stimato al punto da sceglierlo come suo biografo ufficiale. La storia della cessione del simbolo della Lega a Silvio Berlusconi, come garanzia della nuova alleanza del 2001 dopo il ribaltone del ’94, in cambio del ritiro delle querele e dei soldi necessari a far fronte alla disastrata situazione finanziaria del movimento – la sede di via Bellerio era tutta pignorata – me l’ha raccontata Vimercati alla fine del 2001 pochi mesi prima di morire. Me lo ricordo come fosse ieri, era un pomeriggio e, con le lacrime agli occhi, mi disse: “Rosanna, non c’è più niente da fare. Lo hanno convinto che Berlusconi sta molto male e che nel giro di poco sarà costretto a lasciare la politica così lui, Bossi, si riprende il simbolo e tutto, intanto incassa i soldi”.

Davvero Bossi era convinto che Berlusconi fosse messo così male? Per questo accettò di cedergli il simbolo con lo spadone?
Bossi era stato convinto di questo perché qualcuno glielo fece credere. Ne ebbi un’ulteriore conferma quando un pomeriggio si presentò in radio e io, che con lui avevo un ottimo rapporto, un po’ per provocarlo gli dissi: “Ma come Umberto, ti vendi a Berlusconi?” e lui, piuttosto alterato, mi rispose: “Ma che dici? Che non lo sai che sta male?”. Allora capii che quello che mi aveva detto Vimercati era tutto vero.

Come fa lei a dire di un uomo che oggi arriva a minacciare di epurazione chi lo contesta, che sarebbe pilotato da altri?
Cito testuali parole pronunciate da Calderoli a Venezia: “Questi sindaci che rompono i coglioni non si rendono conto che sono polvere e senza la Lega ritorneranno polvere”. Secondo voi chi è che decide chi deve essere cacciato dalla Lega?

Però è Bossi che ha dato dello “stronzo” a Flavio Tosi per poi fare retro marcia assicurando che il sindaco di Verona non sarà mandato via.
Ma quelle sono cose che gli mettono in bocca altri: Calderoli, la moglie Manuela Marrone, Rosy Mauro e tutti quelli che fanno parte del cosiddetto cerchio magico. Tosi poi non lo può minacciare più di tanto nessuno perché sanno che a lui dei ruoli nazionali non gliene è mai fregato niente. C’è una sola cosa che Tosi vuole fare: il sindaco di Verona. E da sindaco può parlare e contestare la linea del partito, incluso il voto su Milanese, ad esempio. Chi sta a Roma invece non può farlo perché sa che se si va a votare di nuovo con questa legge elettorale non sarebbe più ricandidato.

Ma se è Tosi il vero anti-Bossi, Maroni allora che ruolo avrebbe?
Maroni non è mai stato pericoloso in sé. Maroni è la persona più tranquilla, moderata ed equilibrata che io conosca dentro la Lega. La vera pericolosità di Maroni, per il cerchio magico, sta nel ruolo che ricopre come ministro dell’Interno, per l’accesso che ha a determinati documenti.

Però a Pontida è lui che la base ha acclamato.
Quella che a Pontida acclamava Maroni non è la vera base. La vera base sta con Bossi e basta. E’ lui l’unico vero guru, nonostante la malattia, nonostante tutto, è solo Bossi che i duri e puri della Lega riconoscono come leader assoluto. Se togli Bossi la Lega è finita e se Bossi chiudesse gli occhi domani mattina non potete immaginare cosa accadrebbe.

Cosa?
Avete presente la storia della lista dei politici gay e omofobi? Bè, credete sia un caso che lì in mezzo ci fosse il nome di Calderoli? Io lo dico oggi e lo sottoscrivo: senza Bossi finirà male. Divisi tra maroniani, calderoniani, tosiani, zaiani, cotiani, cominceranno a lanciarsi fango addosso. Mica sono come i democristiani che di giorno litigavano e di notte andavano a letto insieme, questi si ammazzano!

Ma alla guerra tra “cerchio magico” e “maroniani” come ci si è arrivati?
Ci si è arrivati perché quelli che stanno con Maroni sanno bene che quando non ci sarà più Bossi verrà fuori la storia del simbolo e vogliono aver pronta una nuova Lega da presentare agli elettori.

di Claudia Daconto

SE NON SARA' SEREN, SI RASSERENERA'

Lui è sereno. Non ha mai preso soldi dalla Lega, nè come consigliere regionale, nè tanto meno in campagna elettorale. Paga come tutti l'affitto di casa e il leasing della macchina. Neanche i suoi famigliari hanno mai preso soldi.
Come tutti gli indigenti, vivono della pubblica carità.



Spero per lui che lo dichiarino incapace di intendere e di volere. Prima che gli venga di nuovo in mente di difendersi da solo.

martedì 3 aprile 2012

PROMEMORIA

Giusto per rinfrescare la memoria, la lettera che segue è tutt'ora il programma di governo. Il resto è fuffa.

Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.

Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:

1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.

2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.

Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.

3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.

Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
Con la migliore considerazione,

Mario Draghi, Jean-Claude Trichet



lunedì 2 aprile 2012

OBAMA VS CICCHITTO

Immaginate per un attimo di essere voi in Corea al posto di Monti. Sta parlando il presidente Usa Obama, colui che è considerato l'uomo più potente del pianeta. Dalla tasca della vostra giacca improvvisamente parte la fastidiosa melodia del vostro cellulare. Inutile che diciate che voi non usate quelle musichette idiote: ci sono momenti e luoghi in cui anche una sinfonia di musica classica rompe le balle. E questo è uno di quei momenti. Imbarazzati vi precipitate fuori, cercando di rispondere il più in fretta possibile, cosicché possiate porre fine a quella cacofonia musicale. Finalmente riuscite a rispondere e scoprite che all'altro capo del filo c'è nientepopodimeno che Fabrizio Cicchitto. Che fate?

  1. Lo mandate a quel paese in malo modo, dato che vi ha fatto fare una figura di merda sesquipedale di fronte all'uomo più potente della Terra.
  2. Dato che siete persone educate, gli dite che ora non avete tempo per stare al telefono con lui - sta parlando l'uomo più potente della Terra - e gentilmente lo congedate, promettendogli che lo richiamerete non appena possibile.
  3. Vi intrattenete a parlare amabilmente con lui mentre sta parlando l'uomo più potente della Terra, facendo sorgere in quest'ultimo più di un dubbio sul suo effettivo potere e, colmo della sfiga, vi assentate proprio nel momento in cui egli, parlando a braccio, sta rivolgendo un solenne encomio alla vostra arte di governo.
Non ho preso in considerazione il caso 4, che è quello che dice che una persona di buone maniere in certi contesti - conferenze, cinema, teatro, concerti, ecc. - si premura di spegnere preventivamente il cellulare per non essere disturbato e per non disturbare gli altri, perché è una risposta banale.

La risposta 1 e 2 ci direbbero che effettivamente il nostro Monti è persona non proprio di grande educazione, ma comunque tecnico non succube dei pessimi esponenti politici che siedono al Parlamento. E che, a meno che in Italia non si verifichi un'immane catastrofe, quando parla Obama "lui non c'è per nessuno".

La risposta 3 invece potrebbe far sorgere qualche dubbio sul carisma internazionale di cui gode il buon Mario, che preferisce al presidente Usa il sicuramente più provinciale Cicchitto.
A me ricorda anche un altro presidente del consiglio, di cui Monti per l'aplomb viene considerato l'alter-ego.



Sensazione di déjà vu...